Detto il Siriaco, è definito d’Agira per distinguerlo dagli altri Filippo e perché operò principalmente nella città di Agira, in provincia di Enna nell’VIII secolo d.c. . Dopo essere stato ordinato sacerdote, gli fu affidato il difficile compito di cristianizzare gli abitanti della della Sicilia centrale e meridionale che vedevano negli eruttamenti del vulcano Etna la manifestazioni dell’attività del demonio e per tale motivo si trasferì ad Agira. La sua vita è caratterizzata da lotte e sfide contro il demonio e dalla sua attività di esorcista che permetteva di scacciare le presenze demoniache e malefiche nelle persone.
La leggenda narra inoltre che Filippo dopo essere stato legato da Satana con catene di ferro, era riuscito a liberarsene e come rivalsa il giovane san Filippo riuscì a sua volta a legare Satana con la forza dei suoi capelli e della sua barba. Oltre alla sua attività di oppressore del diavolo, le agiografie dell’ottavo secolo descrivono importanti miracoli che compì in vita e che caratterizzarono la sua sacralità come le guarigioni degli storpi, la liberazione degli agrigentini dai malefici del diavolo, la resurrezione di una ragazza morta per volere di Satana.
Le feste e le sagre dedicate a San Filippo d’Agira sono precedute da sette mercoledì di preghiere e di liturgie, l’11 maggio di ogni anno si celebra il culto di S. Filippo. In questo giorno le reliquie di San Filippo ripercorrono le vie della città di Agira per diffondere la protezione del Santo agli abitanti. Il giorno seguente, il 12 maggio c’e’ la velata della statua lignea, ora ricoperta da una struttura d’argento e d’oro e la processione della stessa per le strade della città. A San Filippo d’Agira è dedicata anche una sagra contadina che viene svolta però l’11 e il 12 di agosto per permettere agli emigrati siciliani di fare ritorno ad Agira nel periodo estivo.
S. Filippo d’Agira viene venerato anche in altri paesi della Sicilia centro-meridionale come a Calatabiano, in provincia di Catania dove avviene la “Chianata” ovvero la salita del santo sulla sommità del Monte Castello con la corsa di aitanti uomini che cambiano ogni anno il colore della loro maglia, un anno il rosso, un anno il giallo ed un altro anno il verde perché questi tre colori simboleggiano le opere del santo. San Filippo viene venerato il 12 maggio anche nelle città di san Filippo alla Mela, a Limina e a Melia, in provincia di Messina. Viene venerato anche ad Haz Zebbeug una piccola città maltese dove la festa è contraddistinta dall’addobbo della città di sfarzosi addobbi floreali e da fuochi pirotecnici spettacolari oltre che dalla processione della statua del santo. La Città di Agira ha origini antichissime, si narra che la sua fondazione avvenne prima della città di Troia. Si trova sulla sommità del monte Teja ed è a 124 m sul livello del mare. Nel periodo greco-romano esistevano delle miniere estrattive d’argento e oltre all’attività prevalentemente agricola e di allevamento, molti agirini lavoravano in miniere estrattive di zolfo). Ad Agira è famosa la lavorazione della creta che permette la realizzazione dei tipici vasi e delle particolari ceramiche. É famosa anche la produzione di salumi come salame, pancetta, salsiccia e prosciutto realizzate con carni locali e permessa grazie alla stagionatura e al microclima della città. Oltre ai salumi, c’e’ una vasta selezione di formaggi e di pani realizzati grazie alla coltivazione del grano.
Il 12 maggio si venerano anche i Santi Nereo, Achilleo e Pancrazio, martiri. Si narra che San Pancrazio morì in tenera età giovanile per l’amore che profondeva in Cristo sulla via Aurelia. Proprio nel punto dove morì, il Papa Simmarco fece erigere una basilica al quale i fedeli accorrevano per ricevere l’attestazione e la prova dello spirito e della devozione cristiana.