Scopriamo qualche notizia in più sulla pellicola in onda oggi su Iris alle ore 21.00, ‘Il secondo tragico fantozzi’. Nemmeno questo storico film della commedia italiana si sottra agli occhi impietosi dei frequentatori di bloopers.it che hanno individuato diversi errori. Eccone un paio: “All’inizio del film si vede la Bianchina di Ugo parcheggiata, in un buio desolato che prelude l’alba (peraltro lontana); quando Fantozzi esce dalla megaditta, (pochissimi minuti dopo l’inquadratura iniziale), scivolando a pelle di leone sul sapone, si vede chiaramente che devono essere circa le otto. Domanda: ma in quanto tempo sorge il sole a Roma?!”. “Nella scena in cui la signorina Silvani fa provare gli zoccoli da pescatore caprese a Villaggio si vede che questo non è lui ma una controfigura. Si nota benissimo perche è magro e alto”.
La pellicola in onda oggi su Iris alle 21.00 è un film del 1976, diretto da Luciano Salce: “Il secondo tragico Fantozzi“. Si tratta del secondo atto della saga incentrata sulle vicende raccontate in due libri di Paolo Villaggio, “Fantozzi” e “Il secondo tragico libro di Fantozzi”. Come sempre il ragioner Ugo Fantozzi è interpretato da Paolo Villaggio.
La vicenda narrata inizia con il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio), dipendente della Megaditta, rinchiuso in in ufficio, di notte, per gli straordinari. Si tratta però soltanto di una copertura per le uscite notturne del suo superiore, il Duca Conte Semenzara. La mattina, quando dovrebbe tornare nella sua abitazione, viene però travolto dalla marea umana dei suoi colleghi che entrano, venendo costretto a rimanere al lavoro. Premiato dal sorteggio per accompagnare lo stesso Duca Conte Semenzara al casinò di Monte Carlo, Fantozzi è costretto prima a viaggiare appeso al soffitto della cabina del treno e poi a sottoporsi in maniera umiliante ai riti scaramantici del superiore. Quando vince una bella cifra con una puntata alla roulette, è addirittura costretto a cedere i soldi al Duca, rientrando infine a casa aggrappato al treno. In compagnia del ragionier Filini (Gigi Reder), suo grande amico e collega, Fantozzi partecipa poi ad una battuta di caccia in un luogo appartato, ma che si rivela all’atto pratico estremamente affollato. In particolare la mancanza di selvaggina spinge i tanti cacciatori a scatenare un vero e proprio conflitto bellico, con l’utilizzo di armi pesanti, che si conclude al tramonto, per fortuna senza grandi conseguenze. Quando la Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare (Nietta Zocchi) organizza il varo di una turbonave aziendale, Fantozzi e gli altri dipendenti dell’impresa vengono associati all’evento. I vari tentativi della nobildonna si concludono però uno peggio dell’altro, con lo stesso ragioniere centrato per ben due volte dalla bottiglia lanciata verso la fiancata della turbonave. Anche l’arcivescovo si ritrova tra le vittime dei maldestri tentativi della Contessa, tanto da vedersi amputare un dito dall’accetta che a sua volta dovrebbe mettere in funzione il meccanismo che governa l’imbarcazione. La giornata non è però ancora finita e l’organico aziendale viene anche invitato nella raffinata abitazione della Contessa per la cena. Dopo aver avuto gravi problemi con il cane da guardia, un alano che li costringe a rifugiarsi su un albero, Fantozzi e Filini riescono finalmente ad accedere nella villa. Associato al tavolo d’onore Fantozzi mangia un pomodorino con il quale si ustiona la lingua per poi scappare con una Maserati Ghibli una volta individuato dall’alano, che lo rincorre e lo assedia all’interno della vettura per sette giorni.
Terminato l’assedio, Fantozzi decide di recuperare le ferie perse mettendosi in mutua, ma recatosi al circo con la famiglia viene infine smascherato dal Direttore Conte Corrado Maria Lobbiam (Ugo Bologna). Le sue disavventure sono però destinate ad ingigantirsi quando un suo superiore, il professor Guidobaldo Maria Riccardelli (Mauro Vestri), grande appassionato di cinema d’essai, organizza l’ennesima visione di un vecchio film sovietico, La corazzata Kotiomkin, nel giorno in cui Italia e Inghilterra si sfidano in una gara di calcio. Proprio Fantozzi decide all’improvviso di capeggiare la ribellione che sfocerà nella distruzione della preziosa pellicola. Per punizione sarà costretto a girare ex novo le scene del film, sacrificando i giorni di festa. Quando sua moglie Pina (Liù Bosisio) parte in compagnia della figlia Mariangela (Plinio Fernando) per partecipare ad un funerale, Fantozzi si associa a Calboni (Giuseppe Anatrelli) e Filini per una serata al night club. Lo stesso Calboni tradisce la moglie, la signorina Silvani (Anna Mazzamauro), spingendola a partire insieme a Fantozzi, da sempre invaghito di lei, verso l’isola di Capri per le vacanze di Natale. Dopo essersi licenziato e aver speso tutto quello che aveva, Fantozzi è poi costretto ad assistere alla riappacificazione tra Calboni e la moglie. Deciso a suicidarsi si butta dal Salto di Tiberio, ma dopo essere stato ripescato viene ceduto ad una grande industria per essere rivenduto in qualità di cernia surgelata sul mercato ittico. Infine, proprio mentre si appresta a celebrare il Natale in famiglia, Fantozzi riceve una chiamata telefonica del Mega Direttore Galattico, il quale gli offre di rientrare, ma stavolta in funzione di parafulmine.