Il film Bugiardo bugiardo è dedicato a Jason Bernard, l’attore che interpreta il giudice: morto 6 mesi dopo le riprese del film. In un’intervista Jim Carrey ha rivelato che “la mossa dell’artiglio”, con cui il protagonista fa ridere Max, veniva usata dal padre quando lui e i suoi fratelli erano piccoli. Infine nel film c’è anche un riferimento autoironico allo stesso Jim Carrey: quando Max chiede al padre se facendo troppe smorfie si rimane con la faccia paralizzata, Fletcher risponde che ci sono persone che fanno la bella vita grazie alle smorfie.
Oggi, mercoledì 6 gennaio, alle 19.25 su Italia 1 va in onda Bugiardo bugiardo” (titolo originale: “Liar Liar”), film del 1997 che vede protagonista Jim Carrey nei panni di un avvocato bugiardo: il film è diretto da Tom Shadyac e come altri protagonisti vi sono Maura Tierney e Justin Cooper. Ecco al trama. Reed è un avvocato di successo che riesce, sempre e comunque, a difendere i suoi clienti e a fare in modo che questi risultino innocenti. L’avvocato utilizza sempre e solo un semplice trucco: parlare molto in aula di tribunale e dire una vastissima serie di bugie, che gli permettono sempre di portare a casa la vittoria. La situazione della vita privata di Reed non è però così brillante come lo è la sua carriera: l’uomo infatti ha alle spalle un divorzio e cerca, in tutti i modi, di avere un buon rapporto col figlio Max, al quale però mente costantemente.
Sono proprio le bugie il tallone d’Achille di Reed: egli infatti mente a tutti, compresi i famigliari, rendendo la sua vita privata ricca di aspetti negativi. Il figlioletto, il giorno del suo compleanno, riceve un completino per giocare a baseball da parte del padre, e la sua gioia è alle stelle: il piccolo Max gli chiede di giocare con lui, ma il padre, che deve risolvere un caso in tribunale, gli promette che sarà con lui la sera, quando spegnerà le candeline. Purtroppo però, anche quella promessa non viene mantenuta da parte dell’avvocato, che invece di recarsi alla festa, ha un rapporto sessuale col suo capo. Il piccolo Max, deluso dal comportamento del genitore, esprime un semplice desiderio: vorrebbe che suo padre, per ventiquattro ore, non possa dire nessuna bugia, in maniera tale che sia sincero con lui. Dopo che spegne le candeline, il desiderio del piccolino viene esaudito: il primo momento di verità di Reed consiste nel dire al suo capo, una donna che per fare carriera ha avuto rapporti con tutto l’ufficio, che aver fatto l’amore con lei non è stato il massimo. Dopo esser stato cacciato dalla donna, Reed ripensa alle sue parole e sorride, ma non ha in mente il fatto che, il sortilegio espresso dal figlio, ha avuto un effetto reale e che lui non può dire bugie.
La situazione si complica, visto che tutti rivolgono delle domande a Reed, ovvero colleghi e superiori, cosa che comporta il fatto che lui risponda in modo sincero. Per sua fortuna, molte persone intraprendono questo suo modo di fare in maniera ironica. Solo la sua segretaria non prende bene il fatto che sia stata sempre presa in giro, e pertanto decide di licenziarsi. Reed, dopo aver insultato il capo e aver ottenuto una promozione, si reca dal figlioletto, al quale chiede di annullare il desiderio, senza però riuscire nel suo intento. L’uomo si ritrova in tribunale per affrontare il caso di una donna che ha ripetutamente tradito il marito: seppur l’avvocato riesca a vincere, la sua lingua lunga lo tradisce e viene arrestato, in quanto offende il giudice. In carcere, Reed viene raggiunto dalla sua segretaria, che decide di salvarlo, pagandogli la cauzione: l’avvocato tenta un ultimo e disperato assalto per poter passare del tempo col piccino, e dopo aver rubato un veicolo con scaletta all’aeroporto, creando un grosso incidente Reed riesce a riappacificarsi col figlio e la moglie. I tre, l’anno successivo, festeggeranno il compleanno del piccino, tornando a formare una famiglia come sei mesi prima che la moglie chiedesse il divorzio.