In seconda serata su Rete 4 va in onda il film The Interpreter. Il film del 2005 diretto da Sydney Pollack ha anche un cast davvero incredibile con Nicole Kidman e Sean Penn nei panni dei protagonisti di un film thriller ad altissima tensione. Dal trailer, clicca qui per guardare il video, possiamo capire che ci troviamo di fronte a situazioni costruite con grande mestiere e che oltre ad attori di grande esperienza può contare su una regia importante e con tantissime specifiche interessanti. Una delle curiosità sul film è che questo è anche l’ultimo diretto da Sydney Pollack regista che ha fatto la storia del cinema con diverse pellicole di interesse rilevante. Il film The Interpreter andrà in onda su Rete 4 a partire dalle 23.20 e potremo seguirlo anche in diretta streaming, grazie al portale di Mediaset, sui nostri dispositivi mobili come pc, tablet e smartphone cliccando qui. (agg. di Matteo Fantozzi)
The interpreter, è il film che verrà trasmesso su Rete 4 oggi, giovedì 15 giugno 2017. L’età e la figura del dittatore, alcuni passaggi di trama raccontati nel film a molti hanno ricordato Robert Mugabe. Il nome del paese fittizio, i colori della bandiera e altri dettagli della sceneggiatura non hanno fatto altro che avvalorare questa ipotesi. Nella pellicola alcune scene sono state girate veramente al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite di New York, si tratta della prima volta nella storia che un regista ottiene un permesso simile. Nella pellicola si utilizza una lingua africana fittizia, che per certi aspetti ricorda il dialetto Bantu, parlato nell’Africa sud-orientale.La pellicola ha avuta molta attenzione da parte della critica internazionale. Catherine Keener ha vinto un premio al Los Angeles Film Critics Association Award, ed ha vinto come Miglior Film Straniero alla rassegna cinematografica cinese Huabiao Awards.
, il film in onda su Rete 4 oggi, giovedì 15 giugno 2017 alle ore 23.20. Una pellicola di genere thriller che è stata prodotta in America nel 2005 diretta da Sydney Pollack e con la sceneggiatura di Charles Randolph, Scott Frank e Steven Zaillia, che hanno lavorato alla storia di Martin Stellman e Brian Ward. Gli attori protagonisti sono Nicole Kidman, Sean Penn, Jesper Christensen, Catherine Keener, Earl Cameron, Yvan Attal, Clyde Kusatsu e George Harris. Il film è stato molto contestato da alcuni organi d’informazione vicini al governo dello Zimbabwe per certe affinità tra la storia del film e quella del paese africano. Ma scopriamo la trama del film nel dettaglio.
Silvia Broome, esperta interprete di lingue africane nativa di Matobo, ascolta inavvertitamente una strana conversazione tra alcune persone durante una conferenza alle Nazioni Unite. In quei giorni si sta tenendo un’importante incontro all’Assemblea Generali e molti capi di stato internazionali vogliono mettere ai voti una condanna per il dittatore Edmond Zuwanie. L’uomo da diversi decenni ha di fatto assunto tutte le cariche di stato a Matobo, facendo piazza pulita dei suoi avversari e dovrà tenere un discorso all’ONU.
La donna, consapevole di aver ascoltato del tentativo di assassinare il dittatore decide di denunciare la cosa ai servizi segreti e inizia a collaborare con due agenti, Tobin Keller e Dot Woods. Keller rimane molto colpito dal lavoro di Silvia e inizia a investigare sul passato della donna. In un primo momento l’esperto agente non crede alla buona fede dell’interprete e pensa che anche lei faccia parte del complotto per assassinare Mugabe. Fatti del passato della donna non fanno altro che avvalorare questa ipotesi, i suoi genitori sono morti in alcuni scontri civili tra la popolazione e le forze dell’ordine e lei stessa durante l’adolescenza ha fatto parte della resistenza per il ripristino della libertà democratica.
Dopo l’iniziale diffidenza Keller però inizia a credere a Silvia e capisce che anche la donna è in pericolo per quanto ha ascoltato ma soprattutto che non si è trattato di un caso che i presunti terroristi abbiano parlato nelle vicinanze di un’inteprete che conosceva il dialetto Bantu. Edmond Zuwanie per scagionarsi dalle accuse di tirannia di fronte all’opinione pubblica internazionale ha finto di essere stato un bersaglio politi ma la situazione precipita quando l’esperta linguista scopreche anche il fratello è morto.
Le forze dell’ordine di Matobo lo hanno ucciso in una rappresaglia e così la donna, grazie ai suoi permessi speciali, decide di farsi giustizia da sola e avvicinare il dittatore. Keller, capite le sue intenzioni, riesce a farla desistere e alla fine la donna rinuncia al suo piano. Nel finale però le sue azioni si ripercuotono sul suo lavoro, la donna viene licenziata ed è costretta a rientrare nel suo paese, lasciando il suo destino incerto.