Di moda, giovanile, colorato e soprattutto generosi: gli All You Can Eat promettono di poter gustare pietanze esotiche a costi ridotti, senza alcuna limitazione nelle quantità. Il successo anche in Italia è stato immediato e sono sempre di più le realtà simili che possiamo trovare sia in città che nei piccoli centri. Un vero piatto ghiotto, è il caso di dirlo, per studenti e giovani, dato che con pochi euro si può mangiare praticamente tutto ciò che si vuole. La domanda sorge spontanea: la qualità dei cibi e la sicurezza alimentare vengono garantite? A fare luce su questo aspetto l’inchiesta di Nadia Toffa e Le Iene Show, che si recheranno negli All You Can Eat milanesi per verificare che le norme igianiche e sanitarie di questi locali siano conformi alle leggi italiane. Al centro di numerose polemiche, soprattutto in questi mesi, la Iena si avvarrà dell’intervento di un esperto in campo di sushi e valuterà sul campo la qualità delle pietanze. Grazie ad un laboratorio verranno fatti analizzare in seguito dei campioni, alla ricerca di possibili batteri come lo staffilococco e l’escherichia coli. In particolare, verrà mostrato come nei ristoranti giapponesi di maggior lustro questo valore si aggiri attorno alle 100 unità, arrivando invece anche a 860 mila nel caso degli All You Can Eat. Nadia Toffa incontrerà poi anche lo Chef pluristellato Ricardo Takamitsu che illustrerà come riconoscere a colpo sicuro il sushi fresco. Un’iniziativa simile è stata intrapresa inoltre in questi mesi a Bologna, grazie all’Asl che ha analizzato diversi punti vendita cittadini di Kebab e sushi, ottenendo nella maggior parte dei casi un buon risultato. Non bisogna tuttavia generalizzare, ci ricorda La Repubblica, che cita la piaga milanese che negli scorsi mesi è stata definita “mal di sushi”. La possibilità, infatti, che ci siano delle eccezioni negative è molto alta, soprattutto per via della provenienza e lo stoccaggio degli alimenti.