Il personaggio del giorno, Ezio Bosso, anche se per come lo abbiamo visto sul palco del Festival di Sanremo 2016 probabilmente non amerebbe come definizione: non è un personaggio infatti, non ha recitato, è semplicemente una persona che con una malattia grave come la Sla addosso è comunque lieto, trasmettendo un senso di letizia e non forzatura che ha davvero impressionato. Il pianista famoso in tutto il mondo, ha colpito per la bellezza della sua musica e la serenità della sue parole: in conferenza stampa oggi Carlo Conti ha voluto raccontare come dopo la puntata di ieri sera, lo stesso Bosso lo ha chiamato per dirgli “ma tu sei pazzo ad avermi invitato!”. Risposta secca del bravo conduttore che reagisce, “con uno come lui voglio essere pazzo per tutta la vita”. Ezio Bosso, signore e signori, il pianista lieto: sembra davvero aver conquistato tutti. Clicca qui per vedere il tweet di Sanremo 2016.
Il brutto tweet rilanciato da Spinoza a cui Ezio Bosso ha saputo rispondere con classe e autoironia ha fatto subito il giro della rete procurando ulteriori consensi al musicista che ieri si è esibito al Festival di Sanremo 2016. In tanti si sono schierati contro l’inutile cattiveria pubblicata da Spinoza e tra questi c’è anche Selvaggia Lucarelli, che ha voluto dedicare un post alla questione: “Ieri sera la presenza di Ezio Bosso al festival di Sanremo è stata un momento di rara poesia. Io sono una sostenitrice assoluta della satira sempre e comunque, anche quando non mi piace. Ci sono delle volte però in cui non è necessaria. Ieri, davvero, non era necessaria. (opportuna lo è sempre, necessaria no) E lo dico da fan del politicamente scorretto. Non era necessaria perché Ezio Bosso era stato così lieve e profondo e pieno di grazia e anche autoironia che l’ironia altrui era una goccia in un vaso pieno fino all’orlo. E la sua superiorità l’ha sancita così, con questa risposta agli amici (spesso geniali) di Spinoza”. Clicca qui per vedere il post e tutti i commenti.
Un autentico ciclone si è abbattuto sul Festival di Sanremo 2016, di nome Ezio Bosso: ha fatto boom la sua ospitata con tanto di intervista e sonata di piano, per uno dei compositori e pianisti più famosi del mondo con un particolarità drammatica, la malattia Sla che si porta dietro. Dalla carrozzina alle parole che escono difficili dalla bocca, Bosso è stato ed è un trionfo di gioia che risulta davvero misteriosa pensando alla sua condizione: una felicità non ostentata e neanche forzata, ma una semplicità di testimonianza che ha colpito davvero tutti ieri sera, da Carlo Conti in giù. Per otto ore consecutive è stato trend topic su Twitter al primo posto, mentre il pubblico dell’Ariston ha accolto la sua Following a Bird con una standing ovation: share cresciuto di 10% durante il suo intervento e classifica di iTunes impazziti con il suo ultimo album, The 12th Room, diventato primissimo quasi all’istante. E poi ancora, ad aprile Bosso sarà nei teatri italiani proprio per presentare “un viaggio attraverso le 12 stanza della vita” e siamo certi che dopo l’emozione di ieri saranno stati in tanti a prenotare i biglietti esclusivi. La disabilità come abilità? Anche. La malattia che sconfigge tutto? Sì ma non solo. Colpisce in lui la semplicità e la letizia. Anche e soprattutto per questo, grazie Ezio.
Un maestro e non perché insegna ma perché testimonia: Ezio Bosso, pianista colpito dalla Sla che con fatica ha risposto a tutte le domande testimoniando una gioia incredibile, non forzata e proveniente da una fede nella vita e nella sua particolare bellezza. Lo si vede da come suona il piano, in piedi perché dalla carrozzina non riesce ad estendere le braccia perfettamente, o da come risponde e parla di sé e della musica. Una rara testimonianza non strappalacrime ma semplicemente bella: come sempre però, la madre dei cretini risulta sempre terribilmente incinta e anche ieri dopo l’esibizione di Bosso sul web è partita una polemica su un tweet deprecabile che gli diceva in sostanza che anche un disabile può portar una pettinatura da idiota (evitiamo il termine usato). La risposta è da applausi: “Quello è perché cerco di pettinarmi da solo”. Oltre alla grandezza di quest’uomo, c’è il fatto che ha per una volta messo d’accordo quasi tutti sul web, con i plauso di un amicissimo di Carlo Conti e noto attore, Leonardo Pieraccioni che sempre su Twitter commenta in questo modo: «Bravo Carlo, un ospite meraviglioso. Una grande lezione, Ezio Bosso, un colpo al cuore».
Ha dato una lezione di vita a tutti durante il Festival di Sanremo 2016 quando si è esibito in quello che sembra essere un vero e proprio monologo non solo sulla musica, ma anche sulla vita: “Mi ci vorrebbe la signora che traduce per farmi capire, poi sono emozionato e parlo anche peggio del solito. Devo fare una cosa che mi fa stare bene. Quando inizio un concerto dico ‘Ciao’ al pubblico. E’ una parola bellissima e questa signora quando ero ragazzino tutti i giorni quando andavo al Conservatorio mi diceva che sperava di rivedermi a Sanremo. Io le dicevo di no che io cantavo, ora magari penserà che aveva ragione. La musica siamo noi, la musica è una fortuna che condividiamo che ci è arrivata. Noi mettiamo le mani, ma ci insegna la cosa più importante che esiste e cioè ascoltare. La musica è una vera magia, sapete che non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi. La musica mi ha dato il dono dell’ubiquità perchè quello che ho scritto è a Londra e la fa un bravo direttore con il balletto più importante del mondo. Io vado da un’altra parte. La musica è una fortuna, è soprattutto come diceva il grande maestro Claudio Abbado è la nostra vera terapia. Io porto sempre un po’ di acqua al mio mulino. Tendiamo a dare per scontato le cose belle. Le stanze sono una cosa bellissima, le abbiamo inventate noi per proteggerci gli diamo nomi. Ce l’abbiamo tutti una stanza che non ci piace, in cui entriamo. Il nome originale della canzone è ‘La Stanza’, i Trovatori facevano Stanze non canzoni. A me piace curiosare ed esplorare quello che diamo per scontato. Ho trovato questa cosa bellissima. Succede a tutti dentro o fuori una stanza buia ed è piccola. Lì ho incontrato questa teoria che dice che noi non siamo una linea, ma siamo dodici stanze. Nell’ultima che non è ultima, perchè si cambiano, ricordiamo la prima. Quando nasciamo non la possiamo ricordare, perchè non vediamo. Lì la ricordiamo e siamo pronti a ricominciare, quindi siamo liberi”. Per vedere tutto l’intervento di Ezio Bosso, clicca qui per il video dal Festival di Sanremo 2016.
“Perché la musica siamo noi”, questa la frase che fa scatenare l’applauso per Ezio Bosso, a pochi secondi dalla sua estrata al Festival di Sanremo 2016. Per esempio, dice il Maestro nel suo monologo, innanzitutto “ci insegna ad ascoltare”. E poi è una magia, non a caso, infatti, Ezio Bosso fa notare che i direttori di orchestra hanno la bacchetta come i maghi. Il Maestro descrive dettagliatamente la natura umana, il nostro animo, come fuso nella musica, quasi come se fosse la nostra essenza. Particolare la sua similitudine fra la stanza, intesa come fase della vita, e il nome con cui i Trovatori chiamavano anticamente le odierne canzoni. Quello che stupisce di più è vedere come il Maestro Ezio Bosso viva le difficoltà incontrate nella vita con molta forza e leggerezza. Tutto si traduce poi nella musica sublime che suona al pianoforte dove il tempo e lo spazio si fermano ed esistono solo le note. Questa è la differenza fra la musica come espressione dell’arte e dello spazio interiore dell’essere umano. Appunto quella fusione, quel tutt’uno come lo ha descritto il Maestro.
Sono molti immediatamente i personaggi famosi che lanciano tweet di grande stima nei confronti di Ezio Bosso che da poco si è esibito sul palco del Teatro Ariston durante la sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo. Tra questi c’è anche Gigi D’Alessio che ha scirtot da poco un tweet fissandolo anche in alto sulla sua pagina: “Dalla punta delle dita direttamente al cuore saltando ogni ostacolo! Grazie maestro Bosso!”, clicca qui per il post. Sicuramente ha lasciato un segno indelebile l’esibizione di un grandissimo artista come il maestro Bosso che con la sua semplicità ci ha dimostrato come a volte i limiti che ci poniamo nella vita vengano solo dal nostro interno.
Dopo un lungo racconto delle sue emozioni sul palco del Teatro Ariston si esibisce al Festival di Sanremo 2016 il maestro Ezio Bosso. Stupisce come nonostante le tante difficoltà incontrate nella vita e i tanti dolori fisici sopportati riesce ad avere una così grande lucidità di fronte alla composizione di un’armonia che lascia senza fiato. Il suo racconto e il suo acume intellettuale hanno lasciato senza parole tutti i presenti e chi lo sta seguendo da casa. Un uomo che davvero merita rispetto per quanto mostrato e che si meritava la felicità di essere su un palco così prestigioso come quello della kermesse della musica italiana.
Alla fine della sua esibizione è una vera e propria standing ovation con anche tutta l’Orchestra che si alza in piedi per battergli le mani. Sono tantissimi i commenti su Twitter: “Che uomo”, “Non lo conoscevo e mi sa che ho perso molto in questo tempo”, “Quest’uomo è l’esempio che i limiti spesso siamo noi stessi a metterceli da soli”, clicca qui per gli altri commenti.
Arriva anche il commento in tono entusiasta di Alessia Marcuzzi: “Quanto adoro Ezio Bosso. Non ho mai avuto così tante emozioni”, Clicca qui per il tweet.
Il pianista Ezio Bosso sale sul palco del Teatro Ariston del Festival di Sanremo 2016 accompagnato sulla sua sedia a rotelle da Carlo Conti. Viene portato di fronte al suo pianoforte e l’artista sottolinea che quando inizia il concerto saluta prima il pubblico. La storia di quest’uomo invita davvero a riflettere, tanto che un immagine di una ragazza dell’orchestra con le lacrime agli occhi ci fa capire come sia palese la commozione sul palco. L’uomo si esprime con alcuen difficoltà, ma esprime sicuramente dei concetti molto profondi e di un acume davvero incredibile. E’ un uomo che merita grandissimo rispetto anche perchè ha fatto delle sue difficoltà incontrate nella vita un punto di forza.
Ospite oggi mercoledì 10 febbraio al Festival di Sanremo 2016 in seconda serata, ci sarà il compositore e direttore d’orchestra Ezio Bosso, uno tra i più importanti esponenti della musica classica contemporanea Made in Italy. Ezio Bosso nasce nella città di Torino il 13 settembre del 1971 e comincia a coltivare la sua passione per la musica a soli quattro anni sotto la guida del fratello maggiore, già musicista, e della prozia, una pianista esperta. La carriera musicale dell’artista piemontese comincia durante la sua adolescenza, negli anni 80 viene scelto come bassista per il gruppo pop Statuto. Il giovane decide però di lasciare il gruppo dopo soli tre anni e di dedicarsi completamente alla musica classica. A soli 16 anni, viene ingaggiato come musicista per diverse orchestre internazionali, le quali lo porteranno a suonare nelle più grandi sale di tutto il continente europeo. Durante il suo tour, avviene l’incontro che cambierà per sempre la vita di Bosso: il giovante musicista conosce Ludwig Streicher, uno dei contrabbassisti più celebri al livello internazionale, che spinge Bosso ad iscriversi al corso “Composizione e Direzione d’Orchestra” presso la prestigiosa Accademia Musicale di Vienna.
Conclusi gli studi negli anni 90, Bosso diventa direttore d’orchestra e comincia a girare il mondo, lavorando nelle più importanti città internazionali come Sydney, New York, Londra, Roma e Madrid, dirigendo anche filarmoniche e numerosi gruppi da camera. Sempre nello stesso periodo, Ezio Bosso firma anche diverse opere come compositore e scrive numerosi brani per i film del regista Gabriele Salvatores, tra cui spiccano i famosissimi “Quo Vadis Baby”, “Io Non Ho Paura” e “Il Ragazzo Invisibile”. Nel 2015, Ezio Bosso ha pubblicato il suo primo album da solista, chiamato “The 12th room”.