Mario Girotti, in arte Terence Hill, sarà ospite nella prima delle due serata di “Viva Mogol!”, in onda in prima serata sabato 24 settembre su Rai Uno. Lo show celebrerà Giulio Rapetti, universalmente noto come Mogol e riconosciuto come uno dei più grandi autori della storia della musica cantautorale, e la prima serata sarà incentrata proprio sul sodalizio più celebre, quello fra Mogol e lo scomparso Lucio Battisti. Terence Hill sarà ospite in qualità di grande amico di Mogol e, come lui, grande appassionato di cavalli, anche se da parte del conduttore Massimo Giletti c’è ancora stretto riserbo sulla possibilità di riuscire a convincere Terence Hill a cantare.
Mario Girotti, veneziano classe 1939, è di lontane origini tedesche. Fin da giovanissimo la strada che intraprende è quella del cinema, anche se i suoi inizi avvengono in maniera quasi casuale dopo essere stato notato in una gara giovanile di nuoto nei primi anni ’50. Da quel momento la sua carriera diventerà piuttosto prolifica, trascorrendo gli anni ’50 e buona parte degli anni ’60 con ruoli secondari in numerosi film di vario genere, tra cui La Spada e la Croce (1958), Il Padrone delle Ferriere (1959), Il Dominatore dei Sette Mari (1962) e Il Gattopardo (1963). Nel 1967 avrà due incontri che risulteranno fondamentali per la sua vita e la sua carriera: uno con il regista Giuseppe Colizzi e l’altro, con Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer. Con loro lavorerà nella trilogia spaghetti-western costituita da Dio perdona… io no (1967), I Quattro dell’Ave Maria (1968) e La Collina degli Stivali (1970). Le pellicole hanno successo, e per fare maggior presa sul pubblico anche Girotti, come Pedersoli, adotta il nome d’arte americaneggiante che lo caratterizzerà per tutto il resto della sua carriera: Terence Hill. Gli anni ’70 saranno quelli della definitiva consacrazione in coppia con Bud Spencer. Entrambi torneranno al genere spaghetti western con Lo Chiamavano Trinità (1971) e Continuavano a Chiamarlo Trinità (1971), entrambi con Enzo Barboni alla regia (sotto lo pseudonimo di E.B. Clucher), primi di una lunga serie di pellicole di grande successo. Tra queste vale la pena di citare Altrimenti ci Arrabbiamo (1974), I Due superpiedi quasi piatti (1977) e Chi Trova un amico Trova un tesoro (1981). In mezzo, anche alcune soddisfazioni come attore senza Bud al suo fianco, in pellicole come Poliziotto Superpiù (1980) e Don Camillo (1983), in quest’ultimo anche in veste di regista. In Don Camillo farà recitare anche il figlio Ross, che nel 1990 morirà in un tragico incidente lasciando Terence in uno stato di profonda disperazione e depressione.
Dagli anni 2000 tè protagonista della longeva e apprezzata serie tv Don Matteo, nei panni di Don Matteo Bondini, un piccolo prete di Gubbio che spesso si improvvisa investigatore. Dal 2011 al 2015 è anche tra i protagonisti di Un passo dal Cielo, serie tv anch’essa di stampo molto diverso dalle commedie che avevano costellato la carriera di Terence negli anni ’70 e ’80. Attore multiforme, ancora oggi a 77 anni si mantiene attivo e vitale.