Già in passato la legalizzazione delle droghe leggere aveva provocato diverse tensioni all’interno del parlamento. In questi mesi, si è fatta strada tuttavia l’ipotesi che la discussione possa prendere una strada diversa. La situazione politica fino allo scorso agosto vedeva 221 deputati a favore, mentre l’opposizione, piuttosto energica, aveva invece avanzato oltre 2 mila emendamenti nel tentativo di bloccarla. In ballo infatti non ci sono solo opinioni, suggestioni e forse anche pregiudizi, ma anche tutta quella serie di studi scientifici che non fanno altro che fare leva sulla spaccatura già presente in Italia. Anche se si guarda verso l’estero la situazione non migliora, dato che sono molti i Paesi che impiegano le droghe leggere a scopo terapeutico, seppur dietro stretta supervisione medica. Di contro anche le ricerche sfavorevoli alla legalizzazione sembrano avere lo stesso peso. Secondo i promotori, avvallare la proposta vorrebbe dire togliere il dominio della malavita ed i relativi controlli su tutto il territorio, mentre il punto di vista dei contestatori è diametralmente opposto. Il loro punto di vista verte infatti per lo più sull’immagine pubblica del governo che, a quel punto, verrebbe inevitabilmente compromessa. Lo studio del 2009 voluto dall’università La Sapienza e condotto da Marco Rossi, spiega Wired, indica invece che il giro d’affari che riguarda le droghe leggere permetterebbe al governo, nel caso in cui la proposta dovesse passare, di incassare circa 10 miliardi all’anno. Se ne parlerà in modo approfondito questa sera, domenica 9 ottobre 2016, a Le Iene Show tramite uno dei format più celebri del programma di Italia 1. L’inviato Pietro Sparacino incontrerà infatti alcune delle figure politiche del nostro Paese, individuando quale sarà il loro voto e quanto ne sanno sull’argomento. Dovranno inoltre dimostrare a livello pratico come rollare uno spinello, ovviamente utilizzando le erbe di solito usate nelle cucine. Fra questi Stefano Fassina, Giuseppe Civati e Michele Giarrusso per i sostenitori, Ignazio Abrignani , Carlo Giovanardi ed Antonio Razzi fra i contrari.