Treno di notte per Lisbona ha esordito infatti alla 63esima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino nel febbraio 2013, ottenendo un buon riscontro dalla critica cinematografica. Solo nel marzo successivo ha visto il suo esordio nelle sale cinematografiche tedesche, e nell’aprile dello stesso anno è stato programmato in quelle italiane. Le location di registrazione si sono svolte soprattutto sulle coste portoghesi, e soprattutto nella capitale della nazione, quella Lisbona dove sono ambientate molte scene. Il costo sopportato dalla produzione è stato inferiore agli 8 milioni di euro, costo abbondantemente superato sia al box office che con la vendita dei diritti televisivi.
Questa sera, domenica 10 luglio 2016, alle 21.15 su Rai Movie va in onda Treno di notte per Lisbona, film drammatico a sfondo sentimentale uscito nel 2003 in Germania con il titolo originario “Night Train to Lisbon”. Il film nasce da una collaborazione Svizzera-Tedesca-Portoghese, ed è stato prodotto dalla Studio Hamburg Filmproduktion insieme alla C-Films AG, PalmStar Entertainment. La pellicola vede come protagonisti principali Jeremy Irons e Mélanie Laurent, e gode della direzione di Bille August e la sceneggiatura di Ulrich Herrmann, il tutto sul soggetto di Pascal Mercier, musiche di Annette Focks.
Raimund è un professore che in maniera ripetitiva e noiosa si reca al lavoro ogni mattina in treno. Raimund insegna lingue antiche ai liceali di una scuola di Berna, sia la materia, che ormai non lo coinvolge più, che l’ossessione cura per la puntualità e la precisione lo portano sul solco della frustrazione, e gli fanno vivere la sua vita in maniera insoddisfatta. Fino a quando una mattina succede l’imprevedibile. La vita del professore in un uggiosa giornata di pioggia autunnale, si incrocia con quella di una ragazza che vuole suicidarsi. Il professore incrocia la suicida sul parapetto di un ponte, l’uomo non ci pensa un attimo, abbandona l’ombrello che lo ripara dalla pioggia e la borsa con i compiti dei suoi alunni, e si precipita a fermare l’insano gesto. Il suo intervento riesce sul filo di lana, e la vita della ragazza è salva, ella non fornisce alcuna spiegazione al professore, ma chiede insistentemente a quest’ultimo di non avvertire la polizia, e di farla assistere alle sue lezioni. Raimund dopo qualche ritrosia acconsente, dopo aver cercato di risistemare i suoi effetti personali ormai zuppi di pioggia, i due si incamminano verso il liceo. In quei pochi minuti di lezione l’uomo si infatua della ragazza, egli non ha occhi che per la donna e gli stessi studenti sono stupiti di ciò che vedono. Improvvisamente la donna però fugge nuovamente, una fuga precipitosa che la fa dimenticare il soprabito che indossava. Ed è proprio dal capo spalla, e dal volume ritrovato nelle sue tasche (“Um ourives das palavras”, di Amadeu Inàcio De Almeida Prado) che il professore inizia una ricerca che lo porterà a Lisbona, che gli farà esplorare le strade della resistenza al regime del truce Salazar e che gli farà scoprire vicende poco chiare del passato remoto. Il professore è scioccato non tanto per la storia di cui viene a conoscenza, quanti dall’avere scoperto che il suo cuore può battere ancora per una sconosciuta, una sconosciuta che farà di tutto per ritrovare.