Mediterraneo è un film tipicamente italiano del 1991. Ha visto la partecipazione di star rinomate del cinema nazionale, come Giuseppe Cederna, Claudio Bigagli e Diego Abatantuono. La pellicola è stata liberamente ispirata al romanzo Sagapoò scritto individualmente da Renzo Biason (libro edito dalla casa Einaudi). Si tratta di uno dei migliori film dell’intera storia cinematografia italiana e verrà trasmesso oggi, 25 dicembre, in seconda serata sul Nove. Non è un caso se il lavoro è stato premiato con un Oscar nel lontano 1992 (nella categoria del miglior film straniero). Nella versione internazionale il film dura 86 minuti, mentre la versione integrale comprende 96 minuti di film. Nonostante la partecipazione di star conosciute per la loro comicità, come Diego Abatantuono (appunto), il film rientra comunque nella categoria del drammatico-comico. La regia è stata affidata a Gabriele Salvatores, mentre il soggetto e la sceneggiatura sono stati scritti da Enzo Monteleone. Della produzione del film si è occupato Gianni Minervini e varie case di produzione, tra cui la Cecchi Gori Pictures, l’A.M.A. Film, la Sivlio Berlusconi Communications e la Penta Film. In Italia la distribuzione è stata realizzata niente da meno che dalla Penta Film. Del montaggio delle scene si è occupato Nino Baragli, mentre i compiti di fotografia sono stati gestiti da Italo Petriccione. Gli effetti speciali, presenti nella pellicola comunque in quantità esigue, sono stati gestiti da Giovanni Corridori. Le musiche sono state create da Marco Falagiani in coppia con Giancarlo Bigazzi; Thalia Istikopoulou, invece, ha gestito tutti gli aspetti riguardanti la scenografia. Oltre agli attori già citati, alla realizzazione del film hanno partecipato anche interpreti come Ugo Conti, Gigio Alberti e Claudio Bisio, nonché Vana Barba, Memo Dini, Antonio Catania, Luigi Montini. Il film è stato girato completamente sull’isola di Megisti, in Grecia, conosciuta in Italia come l’isola di Castelrosso.
La pellicola riporta le vicissitudini di 8 militari italiani nel giugno del 1941, quando Mussolini dichiarò guerra alla Grecia. Il piccolo contingente sbarca sull’isola con il compito di stabilire sull’entroterra isolare un presidio italiano. L’isola subito appare come deserta: sembra che i greci l’abbiano abbandonata dopo l’occupazione tedesca. Tutti i soldati, però, si rivelano essere completamente inadatti ai loro compiti e presto iniziano a fare tutto ciò che non dovrebbero. L’attività soldatesca viene così presto dimenticata, e anche il sergente Lorusso, l’unico che ha già combattuto non la prende seriamente. Intanto, la popolazione dell’isola che si era nascosta, comincia a uscire dai propri nascondigli. Così nasce una piccola collaborazione tra i greci abitanti dell’isola e i soldati italiani che sembrano così diversi dai tedeschi venuti precedentemente. L’isola sembra rianimarsi anche grazie alla collaborazione tra gli italiani e i greci, e tra i soldati e la popolazione civile si stringono dei rapporti di collaborazione. Gli unici attriti che vengono a crearsi riguardano la Vassilissa, una prostituta che abita sull’isola e che serve l’intero plotone. Tuttavia, il soldato Farina se ne innamora e finisce addirittura a sparare contro i suoi stessi compagni di missione. Così Farina sposa Vassilissa, mentre il soldato Montini si mette a restaurare gli affreschi della chiesa ortodossa presente sull’isola. I soldati rimangono sull’isola per ben 3 anni, quando un aereo italiano ci atterra in modo forzato. Il pilota comunica ai soldati italiani che il fascismo è caduto. Il plotone così torna in Italia, a esclusione di Farina che rimane con Vassilissa. Dopo molti anni, però, i vecchi compagni d’armi si ritrovano di nuovo sull’isola.