Nella seconda serata di oggi, giovedì 8 dicembre 2016, la Fox trasmetterà un nuovo episodio di Tyrant 3, in prima Tv assoluta. Sarà il secondo, dal titolo “Il boccone amaro del potere“. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: Barry (Adam Rayner) è pronto per essere nominato Presidente, ma non riesce a scacciare il senso di colpa per quanto è successo a Jamal (Ashraf Barhom). Il popolo inoltre, come viene informato, richiede che faccia un discorso pubblico per tenere sotto controllo la situazione. Nello stesso momento, Leila (Moran Atias) spinge il figlio Ahmed (Cameron Gharaee) a fare la sua mossa per contrastare Barry e salire al potere, in quanto l’unica alternativa possibile per popolo ed esercito. Il loro discorso viene tuttavia interrotto dall’arrivo dei militari che li mettono sotto arresto. Mentre Molly (Jennifer Finnigan) spinge perché il marito parli con Rami (Keon Alexander) e uniscano le forze, il figlio di Jamal viene avvisato invece che se non accetterà l’arresto della matrigna e del fratellastro, in quanto nemici dello Stato, non potrà contare sulla fedeltà dell’esercito. Questa è l’imposizione degli ufficiali, che intenderanno supportarlo solo se lui farà questo suo primo passo. Prima di essere portata via, Leila sottolinea a Molly che in quanto moglie di un militare presto farà la stessa fine. Barry invece continua a fare degli incubi riguardo alla sparatoria in cui è rimasto ferito, mentre Sammy (Noah Silver) mette a segno un paio di vendette contro i piani alti religiosi che hanno supportato l’ascesa del Califfato. La famiglia invece viene informata che Jamal si trova in situazioni critiche e che potrebbe non sopravvivere. Durante il suo discorso, Barry sottolinea come quel giorno sia l’inizio di una nuova alleanza fra popoli, ma avvisa anche i suoi cittadini che presto il nemico cercherà di nuovo di contrastarli. Vuole tuttavia che sia un’occasione di riconciliazione, motivo che lo ha spinto a nominare Daliyah (Melia Kreiling), una delle combattenti, come testimone principale del Comitato, perché possa testimoniare quanto fatto dai ribelli per la liberazione del Paese. Nello stesso momento, Ahmed richiede di poter vedere a moglie e i militari gli rivelano di averla già fatta trasferire in un istituto psichiatrico. In realtà la donna viene impiccata ad una trave dai militari, mentre si trova ancora nella sua cella. Ad Ahmed viene poi riferito che la donna ssi è uccisa perché non sopportava la sofferenza della prigionia. Più tardi, Barry rivela al Consiglio di rifiutare la Presidenza.
Non appena Barry diventa Presidente, la sua decisione di non fare le prime elezioni libere ha degli effetti profondi sull’opinione pubblica. Barry è a conoscenza dell’esistenza di alcune fazioni che lo vedono solo come un altro Al-Fayeed dalle parole vuote e che il vero cambiamento può essere realizzata solo da una rivoluzione che miri a togliere qualsiasi dittatore dalla sua carica. Accoglie infine la proposta della moglie di poter aprire le porte alle elezioni libere, facendola presentare in pubblico in qualità di First Lady e di mettere questa sua iniziativa al primo posto del programma di Rami sulla sicurezza di Abuddin. Emma vuole tra l’altro rimettersi in gioco perché possa essere più coinvolta nella sua nuova politica familiare. Non sanno che Ihab, dal suo avamposto in Siria, ha già dato il via alla propria missione: uccidere Molly per vendicare la propria perdita. Intanto, il migliore amico di Barry durante gli anni della loro infanzia arriva in città per riprendere i loro rapporti. Il neo Presidente deve tuttavia decidere se dirgli quale ruolo ha avuto nella morte della figlia Samira.