Dopo un duetto con Gianni Morandi sulla canzone “Occhi di ragazza”, Luca Zingaretti si accomoda di fronte a Paolo Bonolis nello studio di Music per una breve ma interessante intervista. Si parla di recitazione e degli esordi e in un’intervista di qualche tempo fa a Grazia, ha raccontato come sia nata la passione per la recitazione: «Mai avuto il sacro fuoco. Però a ogni recita scolastica mi buttavo. Quando un amico mi ha proposto di entrare all’Accademia d’arte drammatica, mi sono presentato. E sono stato preso». Quando gli si chiede cosa abbia in comune con il suo personaggio più famoso, il Commissario Montalbano, Zingaretti dichiara «La mancanza di diplomazia. Non riesco a nascondere quello che penso. Ma non mi sento schiacciato dal personaggio: mi ha reso famoso senza impedirmi di fare altro». (Anna Montesano)
LA VITA PRIVATA
Volto amatissimo de Il Commissario Montalbano, Luca Zingaretti questa sera sarà fra gli ospiti di Music, dove si racconterà alla luce dei suoi grandi successi e della popolarità conquistata con il suo personaggio più celebre. Noto per i suoi ruoli sul piccolo schermo e non solo, Zingaretti è sentimentalmente legato all’attrice Luca Ranieri, con la quale, cinque anni fa, è convolato a nozze nel corso di una cerimonia blindatissima. A ricordo di quel giorno, qualche mese fa, l’attore ha pubblicato sui social uno scatto che lo ritrae nel bel mezzo della cerimonia insieme alla sua sposa e, nel condividere l’immagine, ha scelto di lasciare il suo augurio ai numerosissimi fan: “Tanti auguri di cuore a tutti quelli che si amano, da un uomo fortunato!”, ha scritto Luca Zingaretti, che proprio poche settimane fa, così come rivelano gli scatti pubblicati dal settimanale Chi, ha spento 56 candeline circondato dall’affetto delle persone a lui care. (Agg. di Fabiola Iuliano)
LA CARRIERA NEL MONDO DELLO SPETTACOLO
Luca Zingaretti tra gli ospiti della prima puntata della nuova edizione di Music, spettacolare viaggio di Paolo Bonolis nel mondo della musica, in onda questa sera 6 dicembre 2017 su Canale Cinque. Tra le numerose presenze in programma, quella del noto attore italiano, noto a gran parte del pubblico grazie alla serie televisiva Il Commissario Montalbano, in cui interpreta Salvo Montalbano. Dopo aver frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica a Roma, Luca Zingaretti esordì negli anni Ottanta come teatrante, alla corte di registi del calibro di Ronconi, Mattolini e Sequi. Alla fine degli anni Ottanta, inizio anni Novanta, i primi ruoli cinematografici: su tutti Gli occhiali d’oro di Giuliano Montaldo, Il Branco di Marco Risi, Vite strozzate di Ricky Tognazzi e Rewind di Sergio Goggi. Avventure cinematografiche alternate a quelle televisive, con la svolta che arrivo nel 1999 e l’interpretazione ne Il Commissario Montalbano, nei panni del brusco e intelligente commissario ideato dal noto scrittore Andrea Camilleri. Nel corso degli anni ha recitato in diversi film di successo, da Noi Credevamo di Mario Martone a Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, fino a Perez. di Edoardo De Angelis.
LUCA ZINGARETTI, L’INFANZIA E GLI ESORDI
Una carriera, quella di attore, quasi casuale per Luca Zingaretti. E’ stato lo stesso interprete, ai microfoni del Corriere della Sera, a svelare i suoi sogni di ragazzo, confidando di voler fare il calciatore. Mediano del Rimini, Zingaretti accompagnò un amico a un provino per l’Accademia d’arte drammatica: lui fu preso, mentre l’amico no. “Iniziai quasi per dovere, mi pareva brutto sottrarmi, poi, sono stato catturato dalla magia del teatro e ho iniziato a desiderare il cinema, che non arrivava mai. Il mestiere è diventato uno stile vita, ha coinciso con la vita”. Ai microfoni del Corriere della Sera, Luca Zingaretti ha parlato anche della sua infanzia a Roma: “Roma era molto più bella, più vuota, gigantesca: una strada era una strada, una piazza — budupum — era uno sfracello di piazza. Per strada, c’era gente solo all’ora in cui s’entrava e usciva da lavoro. Il turismo di massa non esisteva. Papà parcheggiava davanti al Pantheon”.
MONTALBANO E I PROGETTI FUTURI
Calendario fitto di impegni per Luca Zingaretti, che commenta così il successo de Il Commissario Montalbano: “Perchè piace? Perché è scritto bene, ha una grande regia, e perché lui ha una parola sola, non è in vendita, incarna valori ancestrali”. L’exploit con Salvo Montalbano e le porte aperte del cinema: “Prima, si giravano pochi film, se non quelli di Natale e di Pierino. Ho 56 anni e della mia età di attori di cinema ne trova pochi per questo. Nell’87, feci un bel ruolo ne “Il branco” di Marco Risi. Tutti a farmi i complimenti, dissi: adesso mi cambia la vita. Ma, a Venezia, il film fu fischiato. A Uma Thurman, in giuria, fece schifo: non capì che mostrava la ferocia dello stupro, non che assolveva gli stupratori. Quella notte, piansi per due ore. Ero devastato”. E adesso Luca Zingaretti sarà in sala con altri tre lungometraggi: “Tre film: “Il vegetale”, di Gennaro Nunziante, col cantante Fabio Rovazzi all’esordio da attore; “La terra dell’abbastanza”, dei gemelli D’Innocenzo, che hanno 29 anni; e “Thanks for vaselina”, una commedia in cui sono un padre trans, anche questa di un trentenne, Gabriele Di Luca. Mi piace sperimentare coi giovani, capire come guardano le cose”.