IL SUCCESSO DI FLEMING
Negli ultimi anni, Fleming diventa sempre più simile al suo personaggio. A onor del vero, James Bond rispecchia in tutto e per tutto il cinquantenne Fleming. Inizia a fumare assiduamente sigarette (una miscela speciale di tabacco, prodotta – come per Bond – appositamente per lui a Londra) e a far uso di alcolici. Il suo stato di salute peggiora, ma la sua carriera è ancora tutta in divenire. È nel 1962 che due produttori inglesi, Saltzman e Broccoli, decidono di fare di 007 un film. Licenza di uccidere esce pochi mesi dopo, e il successo è pressoché immediato. Il merito è in parte della maestria di Sean Connery, che porta in scena un Bond quanto mai aderente a quello della serie originale. Il primo film incassa cifre inimmaginabili, moltiplicando l’esposizione dell’allora sconosciuto Fleming. Tutto questo ebbe origine tra gli anni Cinquanta e i Sessanta, quando Fleming sposò Anne Geraldine Rothermere contessa di Charteris. La vicenda è ben narrata nella miniserie tv Fleming – Essere James Bond, la cui scena finale lascia solo intendere quel che verrà dopo. [agg. di Rossella Pastore]
IL SEGUITO
Difficile pensare che ci sia un Fleming, essere James Bond 2, ma di certo l’attore Dominic Edward Cooper che ha interpretato lo scrittore Fleming non vuole assolutamente diventare uno di quegli attori riconosciuti solo per quel ruolo. Per non essere prigioniero di certo l’obiettivo è quello di trovare un’altra strada che gli possa permettere di recitare anche in film oltre che in serie televisive. Di certo la probabile fine di questa serie non dipende da questo, ma è un elemento molto interessante da analizzare da vicino. Quest’anno abbiamo visto Dominic Cooper protagonista in Stratton per la regia di Simon West. Inoltre è stato anche tra i protagonisti della serie tv Preacher iniziata nel 2016 e ancora in corso. Staremo a vedere quali saranno i prossimi ruoli che andrà a interpretare. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA MORTE DELLO SCRITTORE
In attesa di scoprire se Fleming – Essere James Bond, si concluderà con la morte dello scrittore o meno, possiamo già anticiparvi che non ci sarà la seconda stagione della miniserie che racconta la vita dello scrittore che ha creato il personaggio di James Bond. Dopo un passato da militare, Fleming ha vissuto la sua vita dedicandosi alle sue passioni come l’alcol e le donne. Il pubblico che ha visto la prima puntata della serie trasmessa da Raitre avrebbe gradito anche una seconda stagione, ma a quanto pare, non ci sarà. La vita dello scrittore si concluderà con la puntata in onda questa sera che, qualora dovesse essere fedele alla realtà dovrebbe concludersi nel 1964, anno in cui lo scrittore morì d’infarto (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
LA SECONDA STAGIONE NON CI SARA’
La miniserie britannica Fleming, Essere James Bond ha conquistato il pubblico italiano. La prima puntata, trasmessa ieri 1° settembre su Raitre, ha ottenuto un buon riscontro sia in termine di ascolto che sui social anche se, naturalmente, non ci sono stati gli stessi risultati che ottengono le grandi produzioni. Tuttavia, la storia, la sceneggiatura e le musiche hanno convinto il pubblico italiano che, questa sera, potrà vedere la seconda ed ultima parte. Quello odierno sarà l’ultimo appuntamento con la miniserie inglese. Al momento, infatti, non è previsto un sequel. Trasmesso negli Stati Uniti e nel Regno Unito nel 2014, ad oggi, non è stata realizzata una seconda stagione e non è neanche nei progetti della casa di produzione. Questa sera, dunque, si concluderà la storia di Fleming. Il finale soddisferà le aspettative del pubblico? Come tutte le fiction che si ispirano a fatti reali, la storia cerca di essere il più verosimile possibile anche se non mancano elementi fittizi. Il finale di Fleming, Essere James Bond 2, dunque, sarà conforme a quanto avvenuto nella realtà?
LA TRAGICA VITA DI IAN FLEMING
La vita di Ian Fleming, il giornalista e scrittore inglese, noto per aver creato il personaggio di James Bond, non è stata semplice. Le opere di Ian Fleming non sono mai state considerate dei capolavori e, solo quando il cinema cominciò ad interessarsi ai suoi romanzi che raccontavano le avventure dell’agente segreto 007, il Fleming scrittore conquistò un posto tra gli autori importanti inglesi. Nato da una famiglia aristocratica inglese, Fleming fu un militare. Dopo la Seconda Guerra Mondiale comincia ad interessarsi al giornalismo e successivamente alla scrittura. Dal suo genio nasce il personaggio di James Bond che, però, non regalò allo scrittore il successo sperato, almeno inizialmente. La svolta arrivò nel 1962 Fleming, infatti, quando due produttori inglesi allora semi-sconosciuti, Harry Saltzman e Albert Broccoli, decisero di trarre una serie di film dai suoi romanzi. Licenza di uccidere, con Sean Connery nel ruolo di Bond conquistò il mondo e consegnò a Fleming la popolarità. Lo scrittore, però, morì due anni dopo d’infarto. La miniserie Fleming – Essere James Bond, dunque, dovrebbe concludersi proprio con la sua morte.