La puntata di stasera di Techetechete ha parlato anche di Alberto Lupo noto attore che ha segnato la storia del cinema italiano. Sicuramente questi ha dimostrato di essere preparato e di avere una presenza scenica davvero molto importante. La triste dipartita è arrivata nel 1984 quando si è spento in seguito a un collasso cardiaco all’età di 59 anni nella cittadina di San Felice Circeo. La sua lapide è vicino a quella di un’altra indimenticabile star del cinema italiano, Anna Magnani. Era stato un periodo molto complicato quello che aveva vissuto fin dal 1977 quando durante le prove teatrali di Chi ha paura di Virginia Woolf? era stato colpito da una trombosi cerebrale che l’aveva portato a un ricovero d’urgenza e a un periodo di coma. Questo lo portò a rimanere afono e paralizzato parzialmente, ma aiutato dalla moglie Lyla Rocco riuscì a recuperare in gran parte le sue funzioni fisiche. (agg. di Matteo Fantozzi)
DAL CINEMA AI FOTOROMANZI
Alberto Lupo approda al cinema nel 1954, a seguito del fortunato incontro con Mario Camerini che lo volle nel suo Ulisse. Complice la rilevante presenza scenica (opportunamente condita con doti interpretative non da poco) Lupo suscitò fin da subito l’affetto del pubblico femminile. Il suo ruolo più riuscito è senza dubbio quello del “sicario” nel film omonimo del 1960 per la regia di Damiano Damiani. Negli anni Sessanta, Lupo approdò ai fotoromanzi, accogliendo numerosissimi consensi specie da parte delle fan donne. Tra i titoli più popolari, Sposa per una notte (1964), Smarrimento (1965), L’impossibile verità (1967) e La donna che non era mai nata (1967). [agg. di Rossella Pastore]
LA VOCE
Marchio di fabbrica di Alberto Lupo era senza dubbio la sua voce suadente, che gli consentì di affermarsi in qualità di doppiatore e ‘cantattore’ nei primi anni Settanta. Il successo arrivò proprio nel ’71, quando venne scritturato per presentare assieme a Mina Teatro 10. La regia del programma era firmata Antonello Falqui; i dialoghi, Leo Chiosso e Giancarlo Del Re. Furono proprio questi ultimi a invitare Mina e Lupo a incidere la sigla finale del programma e, al fine di adattarla alle corde interpretative dell’attore, pensarono a una canzone che contenesse anche una parte recitata a complemento della melodia. Nacque così Parole parole, uno dei più grandi successi della canzone italiana all’estero. [agg. di Rossella Pastore]
CENNI BIOGRAFICI
Stasera 22 agosto la puntata del varietà Techetechetè dedicherà uno spazio ad Alberto Lupo, attore italiano di teatro, cinema e televisione. Avremo modo, così, di poter rivedere le performance più importanti dell’uomo che, ha collaborato con importanti personaggi dello spettacolo tra cui Mina. Alberto Zoboli, vero nome di Alberto Lupo, è nato da una famiglia borghese a Bolzaneto, dimostrando fin da bambino un particolare interesse verso la recitazione e frequentando corsi di Andrea Miano e Lea Zanzi. Venne assunto in una fabbrica di elettrodomesitici e mise in piedi una compagnia teatrale con cui recitò in Piccola città di Thornton Wilder. Negli anni ’40 entra al centro sperimentale di Genova, lavorando successivamente anche al Piccolo Teatro di Milano e al Teatro Nuovo. Nella stagione 1953 e 1954 è stato accanto a Gino Cervi nel Cyrano di Bergerac di Edmond Rostand. Recita anche al cinema e si ricordano le sue partecipazioni al film Ulisse di Mario Camerini e in Il sicario di Damiano Damiani.
ALBERTO LUPO E QUELLE PAROLE, PAROLE CON MINA
Forse, la parte più importante della carriera di Alberto Lupo è la sua lunga parentesi televisiva. Ha partecipato a vari sceneggiati, come ad esempio Piccole donne diretto da Antoni Giulio Majano e Resurrezione. Lupo ha lavorato anche nel doppiaggio, attirando l’attenzione di produttori discografici. Proprio la sua voce lo ha portato ad affiancare Mina nel 1971 nella trasmissione Teatro 10 con la regia di Antonello Falqui. Proprio per la sigla finale del programma nasce la canzone Parole, Parole che salirà in vetta alla hit parade e che verrà incisa in numerose lingue straniere. Nel 1974, nella trasmissione Milleluci, Lupo si esibisce in una versione ironica del brano guardandosi allo specchio. Nel 1977, tuttavia, la carriera di Alberto Lupo subisce una battuta d’arresto quando viene colpito da trombosi e resta in coma per alcune settimane. Torna alla ribalta nel 1979 con la trasmissione Buonasera con…Alberto Lupo. L’attore muore nel 1984 a San Felice Circeo ed è sepolto nei pressi della tomba di Anna Magnani.