La tragedia vissuta da Nancy Mensa, che nel 2013 ha vissuto l’omicidio della madre Antonella Russo per mano del padre, le ha permesso di lottare negli anni al fianco delle vittime di femminicidio. Soprattutto per quanto riguarda gli orfani, a favore dei quali ha chiesto alle istituzioni di poter istituire un fondo di solidarietà. Una lotta che impegna la giovane 24enne originaria della provincia di Siracusa da diversi anni, come racconterà nella puntata di Domenica In di oggi, 8 aprile 2018. Il programma di Rai 1 dedicherà infatti al femminicidio ed alle vittime della violenza sulle donne la rubrica d’apertura, in cui Nancy racconterà quanto avvenuto quel giorno di cinque anni fa. Per la ragazza inoltre è chiaro che la madre Antonella Russo sia stata uccisa due volte: prima dal padre, in seguito morto suicida, ed infine dallo Stato. Dal suo punto di vista, ha sottolineato in un’intervista a Vanity Fair, le istituzioni non hanno fatto abbastanza per impedire la tragedia. La madre infatti aveva sporto denuncia più volte contro il marito, sempre più violento in seguito alla richiesta di separazione depositasta dalla donna. Un crescendo di tensioni e conflitti che sono culminati quel pomeriggio di agosto, a pochi mesi di distanza dalla prima udienza con cui i giudici avrebbero deciso a chi affidare i tre figli della coppia e la casa di famiglia.
IL RICORDO DI NANCY MENSA
Di quel giorno dell’agosto 2013, Nancy Mensa ricorda tutto. Non dimentica di aver sentito via telefono la madre Antonella Russo, infermiera della provincia di Siracusa, e di aver avuto con lei uno dei classici dialoghi fra madre e figlia. Solo in seguito al suo omicidio, avvenuto mediante diversi colpi di pistola sparati dal padre Antonio Mensa, la ragazza è riuscita a fare luce anche su alcune frasi dette dalla madre tempo prima. Spesso la donna infatti aveva manifestato la volontà di denunciare il marito. Parole che tuttavia Nancy non era riuscita a capire fino in fondo, anche se la madre aveva sottolineato di voler proteggere i figli e se stessa ad ogni costo. E purtroppo quel fatidico giorno in braccio alla donna c’era il figlio di 4 anni, che ha assistito al delitto e che è riuscito a mettersi in salvo grazie all’ultimo gesto di Antonella Russo. Orfani due volte e forse anche tre, Nancy Mensa, la sorella maggiore ed il fratelli minore si sono sentiti abbandonati e dimenticati. La secondogenita in particolare, come ha sottolineato alla Stampa diverso tempo fa, è riuscita a dare un senso alla tragedia che ha vissuto: studiare e lottare fino in fondo perché lo Stato tuteli con ogni mezzo le vittime del femminicidio, i sopravvissuti spesso dimenticati.