Magia nera nell’Oltrepò. Tra i titoli più interessanti del ToHorror Film Festival 2017, Shanda’s River di Marco Rosson sta riscontrando grande successo superati i confini italiani. Prodotto da Giorgio Galbiati, in collaborazione con l’Associazione culturale Iria di Voghera, Shanda’s River ha raccolto fin qui ben 14 premi in giro per il mondo, incluso quelli per l’attrice protagonista Margherita Remotti: il riconoscimento più importante è certamente quello del miglior horror assegnato ai Los Angeles Film Awards. Trama che cattura subito l’attenzione: la professoressa dell’Università di Sidney Emma si reca a Voghera per approfondire gli studi su una setta che infliggeva regolarmente mutiliazioni alle donne. Giulia, tour operator, la accoglie e la guida nei luoghi della leggendaria strega Shanda, che è stata la prima vittima della setta in questione. A loro si aggiunge Daniel, giornalista che sta indagando sul misterioso assassinio di una studentessa. La svolta arriva in piena campagna, con l’auto che si ferma per una ruota bucata e i tre protagonisti aggrediti da strani figuri: da qui in poi sarà un’escalation horror…
MARCO ROSSON: “OLTREPO’ OFFRE SCORCI IDEALI PER L’HORROR”
Shanda’s River è un ottimo film, nonostante un budget decisamente esiguo. Intervistato da La Caduta, il regista Marco Rosson ha parlato della questione: “È vero che chi fa cinema horror ormai deve farlo con produzioni low budget. Ma è vero anche che all’estero questi prodotti hanno davvero un buon mercato”. Problemi di distribuzione, in particolare riguardo l’uscita in sala: “Qui in Italia la cosa più difficile non è tanto trovare una produzione ma trovare una distribuzione che ti faccia uscire il film. Il genere horror piace e me ne sono accorto proprio seguendo Shanda’s River per i festival”. Un horror in Padania, una scelta insolita ma vincente: “L’idea di base era quella del giorno che si ripete, come il Giorno della marmotta. L’idea era molto utile per un film low budget perché ci permetteva di risparmiare tempo e soldi utilizzando le stesse scene più volte. Quando abbiamo avuto lo script definitivo siamo partiti con la preparazione. L’oltrepò offre scorci e paesaggi molto belli che sin prestano molto bene ai film horror”.
COS’E’ LA MAGIA NERA
Shanda’s River, lungometraggio del talentuoso regista Marco Rosson, non è l’unico film che tratta una materia oscura quanto affascinante come la magia nera, ovvero la capacità di un mago di comprendere e controllare un potere soprannaturale e tetro. Nella tradizione popolare, ma magia nera è considerata un potere distruttivo, che si oppone alla magia bianca, che persegue effetti benefici, in un contrasto che risiede nel dualismo di energie cosmiche: la magia è detta nera, poiché nero è il colore legato all’oscurità e al contrasto con il bianco, legato invece alla luce. Sia nero che bianco sono indispensabili ed è un legame inscindibile: l’uno non potrebbe sopravviere con l’altro. La magia nera è anche però collegata alla religione, come tentativo da parte del Demonio di deviare l’umanità della retta via prevista nei piani divini per mezzo della seduzione diabolica.