AUTORE PER MINA E VOCE DI “HIT PARADE”
Rai Uno, venerdì 11 agosto, manderà in onda il Premio Lelio Luttazzi, dedicato ad uno dei maggiori protagonisti della scena televisiva del dopoguerra. Lelio Luttazzi è nato a Trieste nel 1923, iniziando a suonare nel periodo precedente alla Seconda Guerra Mondiale. Una passione, quella per la musica, che lo ha spinto ad abbandonare gli studi di giurisprudenza, dopo aver dato due esami all’università del capoluogo giuliano. Nel 1943 ha quindi composto un brano per Ernesto Bonino, famoso cantante dell’epoca, Il giovanotto matto, che si è rivelato infine un grande successo, spingendolo a diventare musicista professionista. Dopo essere entrato in Rai, ha quindi iniziato a comporre una lunga serie di successi, tra i quali vanno ricordati in particolare Una zebra a pois (Mina), Eccezionalmente sì (Jula De Palma), Vecchia America (Quartetto Cetra) e El can de Trieste (interpretata da lui stesso). La grande popolarità è però arrivata quando ha iniziato a condurre programmi di largo ascolto, tra cui la Hit Parade dei successi discografici, Studio Uno, Doppia coppia e Teatro 10. Per quanto concerne la sua vita privata, nel 1948 si è sposato con Magda Prendini, da cui ha avuto la figlia Donatella. Separatosi dalla prima moglie nel 1963, nel 1979 ha dato vita ad un secondo matrimonio, con Rossana, la donna che lo ha accompagnato sino alla fine della sua vita. Le sue ultime apparizioni in video, prima della morte avvenuta nel 2010, sono state quelle del 2006 in Viva Radio 2, su espresso invito di Fiorello, e del 2008 al Maurizio Costanzo, ove Luttazzi suonò Ritorno a Trieste. Nel 2009 ha infine preso parte all’annuale edizione del Festival di Sanremo, accompagnando sulle tavole del Teatro Ariston, Arisa.
LELIO LUTTAZZI, L’ARRESTO PER COCAINA UN ERRORE FATALE
Proprio all’apice del successo, nel 1970, l’artista triestino Lelio Luttazzi, è stato vittima di un clamoroso errore giudiziario, venendo arrestato insieme a Walter Chiari per detenzione e spaccio di stupefacenti. Il tutto per essersi limitato a chiamare per conto del comico un uomo che si era poi rivelato uno spacciatore. Rilasciato dopo quasi un mese di carcerazione, Lelio Luttazzi ebbe in pratica la carriera stroncata da questo episodio, anche perché nel frattempo gli era stata tolta la conduzione di Hit Parade. Da questo momento non sarebbe più tornato all’antica notorietà, prendendo parte solo raramente ad alcuni programmi televisivi. La sua vicenda, che anticipò un’altro clamoroso errore giudiziario, quello ai danni di Enzo Tortora, ha avuto contorni realmente clamorosi, anche perché in pratica il musicista triestino fu il primo epurato in casa Rai.Lui stesso, in un’intervista concessa anni più tardi, ricordò come la sua vicenda venisse sempre evocata dai mezzi di stampa, tanto da indurlo infine a dare querela e a vincerle tutte, sino a comprarsi una barca, l’Oblomov, con i proventi accumulati in questo modo. Paradossalmente, proprio Enzo Tortora fu tra i suoi accusatori dell’epoca, tanto da scrivere su La Nazione che intorno alla vicenda che interessava lui e Walter Chiari girava un fiume di cocaina. Una posizione del tutto discutibile di cui Tortora si sarebbe poi scusato in seguito.