La vicenda del giovane Nicola Marra, 20enne ritrovato morto ai piedi di una scarpata dopo una serata in discoteca per cause ancora da chiarire, questa sera sarà al centro del dibattito del Maurizio Costanzo Show, dove, in compagnia di suo padre Antonio Marra, si parlerà di eccessi, alcool e droghe. Marra, infatti, sarà il protagonista di una lunga intervista, nella quale verranno ripercorsi gli ultimi minuti di vita di suo figlio, la verità che si cela dietro le immagini della videosorveglianza che ritraggono i momenti che precedono la sua morte e i buchi di quella notte fra domenica 31 marzo e lunedì 1 aprile, quando il giovane studente, dopo essersi recato in una discoteca di Positano in compagnia di alcuni amici, ha fatto perdere le proprie tracce dopo aver messo in atto una serie di comportamenti inspiegabili. Fra i misteri ancora irrisolti di quella serata di eccessi, i motivi che avrebbero spinto Nicola Marra a fuggire dalla discoteca e percorrere in piena notte in un sentiero impervio, dove, per cause ancora da accertare, ha trovato la morte nelle prime ore del mattino dopo un volo di 70 metri.
SUI SOCIAL IL MESSAGGIO DI ANTONIO MARRA: “È UNA MATTANZA IMPUNITA”
Per la pagina dedicata alla cronaca, il nuovo appuntamento del Maurizio Costanzo Show ospiterà Antonio Marra, padre del giovane studente di Napoli ritrovato morto qualche settimana fa ai piedi di una scarpata a Positano. Nicola Marra, questo il nome della vittima, studiava Giurisprudenza presso l’Università LUISS di Roma, ed era ragazzo come tanti che amava lo sport, gli amici e la famiglia. In seguito alla sua tragedia, per la quale la procura ha aperto un fascicolo per “morte come conseguenza di altro reato”, suo padre ha condiviso un messaggio sui social, dove ha ripercorso le prime lunghe ore della scomparsa, lanciando un messaggio agli altri genitori: “Ho passato l’intera giornata e anche la notte seguente alla scomparsa di Nico girovagando, da anima dannata, per le stradine di Positano, nell’assurda speranza di incontrarlo, magari smemorato o stordito, ma di stringerlo e portarmelo a casa. E ho assistito a scene che mai avrei immaginato – si legge su Facebook – È una mattanza impunita ciò che si verifica all’uscita dei locali notturni dove tutti, e dico “tutti” i nostri ragazzi si riversano. Sembrava un campo di battaglia con decine di ragazzi e ragazze che vagavano semincoscienti, vestiti a malapena con camicie sudate e abiti leggeri nel freddo della tarda notte, chiazze di vomito dappertutto. E si accasciavano esanimi su panchine, gradini, a terra. In un’atmosfera di irreale consuetudine. Maledetto e spaventoso alcol!”. Nei prossimi giorni sono attesi i risultati dell’autopsia, che sveleranno se Nicola, prima del tragico volo, abbia assunto alcol o sostanze stupefacenti.