Con “Gravity” il messicano Alfonso Cuaron ha vinto il suo primo Oscar come Miglior regista. “Come ogni altro sforzo umano, fare un film può essere un’esperienza trasformativa. E voglio ringraziare Gravity, perché per molti di noi coinvolti in questo film è stata sicuramente un’esperienza trasformativa. Ed è un bene perché ci è voluto così tanto tempo che se non fosse così sarebbe stata una perdita di tempo”, ha detto il regista nel suo discorso di accettazione del premio. Poi ha voluto ringraziare i due protagonisti del film: “Sandra Bullock sei “Gravity”. Tu sei l’anima, il cuore, del film. Sei il collaboratore più straordinario e una delle persone migliori che abbia mai incontrato. Grazie George Clooney per la tua assoluta fiducia”. Per scrivere la sceneggiatura di “Gravity”, clicca qui per vedere il trailer, il regista è stato affiancato dal figlio Jonas Cuaron. Il film andrà in onda su Iris a partire dalle 21.00 ma sarà possibile vederlo anche in streaming grazie al portale di Mediaset, sui propri dispositivi mobile cliccando qui.
CURIOSITÀ
Grande film come sempre su Iris che regala al suo pubblico delle vere e proprie perle come Gravity il film che ha messo insieme George Clooney e Sandra Bullock sotto la direzione di Alfonso Cuaròn. Film che ha fatto incetta di premi cinematografici, tra di essi spiccano senza dubbio i sette premi oscar nell’anno di uscita, da sottolineare anche le 3 nomination che però non hanno portato alla vittoria dell’ambita statuina dorata. Anche al box office il film si è ben comportato con incassi che hanno superato i settecento milioni di dollari americani. Sotto il punto di vista degli incassi da sottolineare che la pellicola ha battuto il record per i maggiori incassi nella settimana di apertura, relativamente ad un film nella storia del cinema. A fronte dei guadagni, altissime anche le spese di produzione, spese che hanno superato i 100 milioni di dollari, il venti per cento di quest’ultime è stato riconosciuto alla Bullok in qualità di cachet dell’artista. Riprese interamente effettuate in Arizona, stato americano che nel periodo di produzione riconosceva sgravi fiscali alle case di produzione
NEL CAST SANDRA BULLOCK E GEORGE CLOONEY
Il film Gravity va in onda su Iris oggi, sabato 6 gennaio 2018, alle ore 21.00. Una pellicola fantascientifica che è stata prodotta grazie a una collaborazione anglo-americana nel 2013. Il film che gode della regia di Alfonso Cuarón si basa su un soggetto scritto dallo stesso regista insieme al figlio Jonas. Importante il cast di attori, tra di essi si evidenziano Sandra Bullok e l’attore americano George Clooney, rispettivamente i due interpretano il ruolo della dottoressa Stone e dell’astronauta Matt Kowalsky. La pellicola che è stata musicata da Steven Pricee possiede una colonna sonora alquanto famosa, essa si è posta all’attenzione del pubblico per gli ottimi effetti speciali curati alla perfezione da Tim Webber e Chris Lawrence. Ma vediamo insieme la trama del film nel dettaglio.
GRAVITY, LA TRAMA DEL FILM
La dottoressa Stone, partecipa alla sua prima missione nello spazio e in qualità di esperta biomedico riceve l’ordine di collaborare con il bravo astronauta Matt Kowalsky, uomo anziano alla sua ultima missione stante la sua età pensionabile. Mentre i due sono fuori dalla navicella per riparare un piccolo danno al telescopio, ricevono l’avvertimento dal centro di controllo di una tragedia che sta per colpirli. Un missile russo ha infatti distrutto un satellite, la distruzione e i conseguenti detriti del satellite hanno portato ad una reazione a catena con decine di satelliti distrutti simultaneamente. I due astronauti per questo saranno colpiti in breve tempo dai detriti delle esplosioni che vagano ad altissima velocità nello spazio siderale, e per questo, di fatto rischiano la vita. I due non riescono a rientrare nella navicella, l’onda di detriti li stacca infatti dalla navicella spaziale e li lascia alla deriva nello spazio, senza comunicazioni ne tanto meno viveri. La situazione è critica e la dottoressa viene salvata da Matt che alla fine sacrifica la sua vita pur di permettere alla donna l’ingresso nella Stazione Spaziale Internazionale, unico riparo possibile in vista del previsto arrivo della seconda ondata di detriti. La dottoressa riesce a utilizzare il modulo Sojuz, che era stato stivato a bordo della SSI, la sua speranza è quella di dirigersi verso una stazione orbitante cinese e riuscire ad essere aiutata dai colleghi orientali. La Stone però senza comunicazioni e con la navicella danneggiata sta quasi per farsi morire chiudendo la valvola dell’ossigeno, quando Matt gli appare in sogno e la sprona a resistere. Ed è proprio l’uomo in sogno a fornire le giuste indicazioni alla donna, che nonostante lo choc conseguenti a tutte le morti che ha dovuto vedere, riuscirà ad atterrare sulla terra, calcolando alla perfezione l’angolazione di ingresso nella ionosfera, ed attendendo i soccorsi che sono stati allertati da una fortunosa comunicazione radio.