L’INTERVISTA
Paola e Claudio Regeni non sono per niente televisivi; o, per meglio dire, non sono fatti per la televisione. La loro è una battaglia silenziosa, che non si dà certo a facili ovazioni. È Fazio a ribadirlo: “Potete immaginare la fatica di questi due genitori. Essere qui stasera non è cosa da poco, per loro”. Si parte con uno splendido monito nei confronti dei ‘colleghi” genitori, affinché non si facciano intimorire: “In molti ci hanno chiesto se rifaremmo quello che abbiamo fatto, educare Giulio come cittadino del mondo. La risposta è sì”. Fazio ripercorre la vicenda: “Giulio era stato per le vacanze di Natale a casa, e poi era ripartito per il suo dottorato. A quel punto, non si sono avute più tracce di lui. Qualche tempo dopo, è arrivata la notizia del ritrovamento del corpo”. Alla luce della mancanza di indizi, il caso è stato chiuso prematuramente. È stato detto di tutto: incidente stradale, rapina, delitto passionale, traffici illeciti. Quel che è certo, è che Giulio abbia subito angherie di ogni tipo. Le peggiori, per mamma Paola, restano gli sputi: “Lo disprezzavano”. [agg. di Rossella Pastore]
IL CASO
Nella puntata di Che tempo che fa tra gli ospiti del programma condotto da Fabio Fazio anche Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio, ricercatore italiano ucciso in Egitto lo scorso anno in circostanze misteriose. Dottorando dell’Università di Cambridge, Giulio Regeni fu rapito lo scorso 25 gennaio 2016 (giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir) e il suo corpo venne rinvenuto il 3 febbraio 2016 successivo, nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani. Non si conoscono ancora le cause della morte e Paola e Claudio Regeni sono alla ricerca della verità per il figlio, il cui corpo ha evidenziato fin da subito segni di atroce e ripetuta tortura. La morte del ricercatore ha attivato un grande dibattito politico, in particolare sul presunto coinvolgimento dello stesso governo egiziano nella vicenda. I due genitori non si danno per vinti, tanto che il 22 dicembre 2016 Paola Regeni, mamma di Giulio, viene eletta donna dell’anno 2016 dai lettori della rivista D – la Repubblica delle donne.
PAOLA E CLAUDIO REGENI: “GIULIO NON ERA UNO SPROVVEDUTO”
Recentemente, lo scorso 29 settembre 2017, i coniugi Paola e Claudio Regeni hanno partecipato all’apertura della Notte dei Ricercatori a Siena, iniziativa aperta dalla festa dei dottori di ricerca. Come riportato da La Nazione, Paola Regeni ha commentato: “”Fino ad adesso sulle indagini non potevamo dire troppo e ancora non lo possiamo fare. Pero’ qualche chiarimento rispetto alla sua ricerca è doveroso”. Una vicenda su cui tutti chiedono giustizia e verità, a partire dal rettore dell’ateneo senese Francesco Frati: “E’ necessario che la magistratura, su quanto e’ accaduto nella scorsa settimana che ha scosso se non lacerato il sistema universitario italiano faccia il suo corso nel più breve tempo possibile”. Con la missione universitaria di Giulio Regeni ribadita dalla madre Paola: “Il suo era un progetto di ricerca economico, storico, sociale sulla situazione egiziana aperta ai paesi del Mediterraneo”. E, soprattutto, ha voluto chiarire: “Giulio nel suo lavoro non era uno sprovveduto”.
LE PAROLE DI LAURA BOLDRINI SU GIULIO REGENI
Nel corso della lectio magistralis per il liceo Petrarca di Trieste dello scorso 9 ottobre 2017, frequentato dallo stesso Giulio Regeni, la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ha voluto ricordare l’impegno del ricercatore italiano. Dopo aver incontrato Paola e Claudio Regeni, la politica ha definito Giulio come “un giovane uomo consapevole che sentiva come insopportabile la disuguaglianza e per questo aveva deciso di non restare a guardare”, riporta Dire. E la Boldrini ha voluto sottolineare l’impegno per la ricerca della verità sul caso di Giulio Regeni: “Una parte del nostro Paese non dimentica, non solo perché lo dobbiamo a Paola e Claudio, ma lo dobbiamo anche ai tanti giovani che hanno preso ispirazione dalla storia di Giulio. La ragion di Stato e la dignità vanno in parallelo perché se non ci sarà verità sarà il Paese ad uscirne male – continua la Presidente della Camera dei Deputati – con le ossa rotte”. Anche perchè la missione è comunque, di tutti: “Dobbiamo sapere cos’è successo a Giulio”.