L’INTERVISTA
Prima dell’intervista ai genitori di Giulio Regeni (e dopo quella a Camilleri), la scanzonata La musica non c’è. È un momento stupendo per Coez, per sua stessa ammissione. “Non si trovano biglietti per il tour”, sottolinea Fazio. “Ho amici che continuano a chiedermi biglietti. Sei contento?”. “Sì”, risponde impacciato Albanese. Non si direbbe, a dire il vero. Fazio glielo fa notare, e lui si giustifica: “È il mio mood abituale”. Non è la prima volta che Coez si interfaccia al grande pubblico, eppure l’emozione è sempre enorme. Lo raccontava nella sua ultima intervista a Vanity Fair: “Di solito, quando cresci, crescono anche i carichi di ansia: lo show diventa più complicato, c’è sempre più gente, i giornali, le radio… se prima mi veniva l’ansia davanti a venti persone, oggi mi viene davanti a 7mila, appunto. Sicuramente non sono uno che parla tanto con il pubblico, in generale, ma ci sto bene là sopra”. I risultati sono grandi, e ancor di più se si pensa che il suo è un disco autoprodotto. In ogni caso, quella di Coez è una carriera in piena ascesa. [agg. di Rossella Pastore]
CENNI BIOGRAFICI
Silvano Albanese, noto con il suo nome d’arte Coez, sarà tra gli ospiti della nuova puntata di Che tempo che fa, programma condotto da Fabio Fazio in onda su Rai Uno questa sera 15 ottobre 2017 a partire dalle ore 20.35. Classe 1983 di Nocera Inferiore, Coez è sulla cresta del successo: dopo aver registrato numeri importanti negli ultimi concerti e aver raggiunto il quarto posto della classifica degli album stilata da Fimi / Gfk con Faccio un casino, il rapper ha registrato in meno di 24 ore il sold out per la seconda data romana dal suo “Faccio un casino tour”. Un successo raggiunto dopo anni di gavetta (“facevo il facchino al Concertone del Primo maggio, montavo, scaricavo gli strumenti” ha dichiarato recentemente), che ha voluto commentare polemicamente su Facebook: “Lo so che sto diventando fastidioso, però sono stato underrated per così tanto tempo che una settimana di gloria dovete concedermela”, con la sua La musica non c’è diventata la canzone più ascoltata su Spotify in Italia.
SILVANO ALBANESE, RAPPER E POP
Cantautore, rapper con venature pop ma non solo: Coez è artista a tutto tondo. Intervistato da The submarine, ha parlato del suo stile di musica: “Diciamo che ci sono artisti che portano avanti il rap in ogni sua forma, Guè Pequeno potrebbe essere un ottimo esempio da portare. Io ascolto la trap ma non mi ci vedrei mai con quel tipo di tematiche, con quel tipo di sound. Preferisco fare una roba mia che non cavalchi la moda del momento. Perché poi anche a fare trap bisogna avere del talento. Il mio è un altro e si basa sulla scrittura delle canzoni”. Anche perchè sul pop ha un’idea ben precisa: “Adesso stanno chiamando questa nuova ondata di pop, che penso venga per lo più da Roma, indie-pop. Però – continua – rientrano in questa categoria un sacco di gruppi che fanno semplicemente pop, come i Thegiornalisti o, che ne so, pure Calcutta. Dipende tutto dal nome che dai alla cosa . continua Silvano Albanese in arte Coez – io le chiamerei semplicemente canzoni, cosa che non è il rap, non è la trap”.
IL TEAM
Ai microfoni di The Submarine, Coez ha anche parlato del suo team di lavoro: Contessa e Sine i produttori dell’album, Banana il dj. Ecco le sue parole: “Banana non è solo il mio dj preferito, è il mio dj. (sorride). Niccolò invece è quello che conosco da meno tempo di tutti. L’ho cercato io e sono anni che ci sentiamo per collaborare. Dovevamo fare un pezzo insieme su questo disco, poi però lui se n’è uscito con gli accordi di Faccio un casino e lì abbiamo capito che era un pezzo per me, non un pezzo da fare insieme”. Continua su Sine: “Con Sine invece lavoro da più tempo. Il primo disco che abbiamo fatto assieme risale a dodici o tredici anni fa… Quando ho visto che c’era tutto questo rap nel disco e mi servivano due persone per amalgamare il tutto, ho scelto loro due, Sine e Contessa, perché magari uno era più esperto sulla canzone e l’altro sul rap”. Un successo che lo vede protagonista anche sui social network, oltre 200 mila followers su Facebook. E sottolinea: “Interagisco molto, rispondo e mando anche affanculo, se serve”.