A Ciambra di Jonas Ash Carpignano è il film italiano candidato all’Oscar per il miglior film in lingua non inglese. Lo ha deciso la Commissione di Selezione istituita presso l’Anica, riunita davanti a un notaio e composta da Nicola Borrelli, Cristina Comencini, Carlo Cresto-Dina, Felice Laudadio, Federica Lucisano, Nicola Maccanico, Malcom Pagani, Francesco Piccolo. L’annuncio delle nominations è previsto per il 23 gennaio 2018, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 4 marzo 2018. Il film, presentato all’interno della Quinzaine des Réalisateurs dell’ultimo Festival di Cannes con un buon riscontro da parte della critica, è ambientato nel quartiere da cui prende il titolo, Ciambra, a Gioia Tauro, nel Reggino, dove vive una comunità Rom. Si racconta la storia di Pio, un ragazzino rom che a 14 anni beve, fuma e compie piccoli furti seguendo le orme del fratello maggiore, Cosimo. La vita del giovane cambierà completamente in seguito alla scomparsa di quest’ultimo: Cosimo, infatti, finirà in galera e Pio dovrà prendersi delle responsabilità particolarmente rischiose.
L’INCONTRO CON LA COMUNITÀ DOPO IL FURTO DELLA SUA ATTREZZATURA
Carpignanno ha raccontato a Supereva di aver conosciuto i rom di A Ciambra nel 2011 quando gli era stata rubata la macchina con tutta l’attrezzatura cinematografica ed era andato da loro per riaverla indietro: “Resti subito colpito da quella realtà, tra i bambini che fumano, guidano e l’unione della comunità, che è un punto di forza, ma anche di debolezza. Lì ho incontrato per la prima volta Pio, allora 11enne, in giacca di pelle e sempre con la sigaretta in mano. Mi seguiva dappertutto, in qualche modo mi ha scelto lui. E attraverso di lui ho incontrato e sono stato accettato dalla sua famiglia”.
L’APPOGGIO DI MARTIN SCORZESE
Carpignano è nato negli Stati Uniti, suo padre è originario di Roma, mentre la madre è nata a Barbados. Da tempo ha scelto di lasciare l’America per trasferirsi in Calabria, dove ha girato anche il suo primo film intitolato “Mediterranea”, ispirato dagli immigrati africani che vivono nella regione. Nonostante sia ancora un regista emergente, è riuscito ad ottenere non solo il via libera per l’Oscar, ma anche l’appoggio di Martin Scorsese. Il famoso regista, così, ha assegnato alla pellicola un fondo che viene utilizzato dai grandi di Hollywood per supportare i talenti emergenti. Il giovane regista ha raccontato di aver festeggiato la notizia fino all’alba con i suoi zingari, bevendo e ballando la tarantella. Festeggiano con Carpignano anche il presidente della Calabria Film Commission Giuseppe Citrigno e il direttore della Lucan Film Commission, Paride Leporace, nonché il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio: “Mi riempie di orgoglio questa designazione – ha commentato – non solo perché questa pellicola è girata in Calabria ma perché, come Regione, abbiamo creduto in questo progetto e nel suo giovane e talentuoso regista”.