L’INTERVISTA DI LORENA BIANCHETTI AD “AVVENIRE”
Venti edizioni, di cui ormai dieci al timone di una delle trasmissioni storiche della Rai. Lorena Bianchetti è di fatto il volto di “A sua immagine”, il rotocalco di Rai 1 dedicato al mondo del cattolicesimo e nato nel 1997 dalla collaborazione tra il servizio pubblico e la Conferenza Episcopale Italiana: la 43enne conduttrice nonché giornalista originaria di Roma ha infatti esordito nella conduzione del programma nel 1999, facendo da padrona di casa fino al 2005, per poi riprendere nel 2014 quel filo ininterrotto. E in occasione del ventennale di “A sua immagine”, la Bianchetti ha concesso una lunga intervista ad Avvenire, parlando non solo della trasmissione che la porta oramai tutte le settimane nelle case degli italiani, ma anche della sua carriera in viale Mazzini, cominciata 26 anni fa, e di alcuni aneddoti legati alla sua esperienza sul piccolo schermo. Uno su tutti, il messaggio ricevuto direttamente da Papa Francesco che, in occasione di questo piccolo anniversario, ha voluto ricordare alla conduttrice e a tutti coloro che realizzano il programma che “il vostro è un servizio prezioso che fa risuonare nelle nostre case la Parola di Dio”.
GLI ESORDI E IL RAPPORTO CON LA FEDE
E proprio dalle parole del Pontefice parte l’intervista di Lorena Bianchetti ad Avvenire: la diretta interessata parla infatti del suddetto messaggio di auguri come di qualcosa di “assolutamente inaspettato, un regalo immenso”, dato che negli ultimi vent’anni “A sua immagine” è cresciuto molto, passando dagli esordi (quando ancora era una semplice rubrica di approfondimento religioso) al format odierno. E, a tal proposito, la Bianchetti ricorda proprio il modo in cui arrivò alla sua conduzione: “mentre frequentavo l’università, andai a un provino con gli ideatori, Gianni Epifani e Laura Misiti” ricorda la 43enne capitolina, svelando anche che accettando la loro proposta rinunciò a un talk show e alla partecipazione a un film. “In questo modo ho approfondito la dottrina sociale della Chiesa e ho studiato anche per essere all’altezza del programma” ammette la Bianchetti che sottolinea pure la grande importanza che hanno avuto per lei in questi anni alcuni maestri “dal punto di vista culturale e umano” come Chiara Lubich e don Oreste Benzi. Inoltre, al quotidiano racconta anche che per lei non è stato difficile coniugare carriera televisiva e fede dato che “già in tenera età ho avuto questo dono, quindi ho vissuto il mio lavoro come un mettermi al servizio”.
LA FAMIGLIA E L’INCONTRO CON I TRE PAPI
Partendo proprio dalla sua fede e dal modo in cui questo rapporto si è rinsaldato grazie anche alla lunga esperienza come conduttrice di “A sua immagine”, Lorena Bianchetti ne approfitta per parlare di quella che il suo intervistatore chiama la “vocazione televisiva”: si parte dunque dagli studi di recitazione alla prima conduzione con “Italia in bicicletta” su Rai 3, passando alla “Corrida” e alle esperienze con Renzo Arbore su Rai International per quello che è oramai un quarto di secolo nel servizio pubblico. “Vengo da una famiglia cattolica che mi ha trasmesso il senso del sacrificio” racconta la Bianchetti che fa un paragone tra il suo lavoro in televisione e la scuola di pasticceria che aveva suo padre: “Quando faccio una torta devo conoscere tutti gli ingredienti e lo stesso faccio per ogni puntata del programma”, precisando però di non aver mai negoziato sui propri valori durante tutto l’arco della sua carriera. E, tornando su “A sua immagine”, la conduttrice prova a dare una definizione di ciò che questo contenitore è divenuto oggi: “Adesso è un programma legato alla vita, all’attualità e al pontificato di Papa Francesco” spiega la Bianchetti, aggiungendo comunque che c’è spazio per i temi sensibili e nel dare voce alla società. Infine, un accenno al fatto che lei ha avuto modo di conoscere addirittura tre Papi: “Gli ultimi sei anni di pontificato di Giovanni Paolo II è stato speciale viverli in prima persona, dato che Wojtyla aveva una luce, un alone meraviglioso, mentre con Benedetto XVI ho avuto l’onore di presentare la GMG a Colonia. E Francesco? L’ho incontrato tante volte, è un testimone del Vangelo riga per riga”.