Sicuramente John Travolta ritiene la morte del figlio Jett, avvenuta mentre si trovava con la famiglia nel 2009 alle Bahamas per un attacco epilettico, il momento più difficile della sua vita. Tanto da aver pensato di smettere una volta per tutte con la recitazione, a quindici anni dalla sua partecipazione in “Pulp Fiction” di Quentin Tarantino, che aveva di fatto segnato la sua rinascita artistica. E in quella fase di grande dolore, Travolta ha sempre sottolineato di aver ritenuto decisivo l’aiuto ricevuto da Scientology, culto al quale si era avvicinato nel 1975, come da lui raccontato, ai tempi del grande successo del suo primo film, “La Febbre del Sabato Sera”: “ «Non stavo bene e la collega Joan Prather mi diede quello che fra i seguaci di Scientology è chiamato “un assist”. Mezz’ora dopo stavo benissimo, la cosa mi intrigò a tal punto che quando tornai a Los Angeles andai al mio primo corso di Scientology. Dopo la morte di Jett mi hanno aiutato moltissimo, mi sono stati sempre vicino, per due anni di fila qualcuno di Scientology era sempre accanto a me.” (agg. di Fabio Belli)
IL MATRIMONIO RIPETUTO CON KELLY PRESTON
John Travolta è -suo malgrado- uno dei protagonisti indiretti di “Going Clear”, il documentario arrivato nelle sale nel 2015 e diretto da Alex Gibney che verrà mandato in onda, in prima televisiva su Rai 3, il prossimo giovedì (ore 21.15). Il film che ha fatto molto discutere l’opinione pubblica solamente due anni or sono, trascinandosi dietro un codazzo di polemiche già da prima della distribuzione (a causa di alcune querelle giudiziarie che ne hanno messo in forse addirittura l’uscita) prova a raccontare la storia di Scientology, l’organizzazione creata da L. Ron Hubbard, attraverso le testimonianze (non rilasciate però direttamente al regista) di ex quali alcune star molto in vista del jetsset hollywoodiano tra cui Tom Cruise e John Travolta. L’attore originario del New Jersey, divenuto celebre per le sue interpretazioni ne La febbre del sabato sera e Pulp Fiction, è infatti da diversi anni uno dei membri più in vista della chiesa che si basa sul sistema di autoaiuto chiamato “Dianetics”, tanto che nel 1991 dovette sposarsi due volte con la sua Kelly Preston dato he la prima cerimonia (celebrata da un ministro della chiesa di Scientology) non fu riconosciuta come valida dal punto di vista legale.
JOHN TRAVOLTA, IL RAPPORTO CON PRISCILLA PRESLEY E SCIENTOLOGY
E proprio nelle ultime ore il nome di John Travolta è tornato a occupare le principali pagine dei magazine dedicati allo showbiz americano in relazione al suo rapporto con Scientology, vicenda della quale “Going Clear” si occupa tangenzialmente dato che c’è anche il 63enne attore americano tra i protagonisti involontari della pellicola: infatti, è notizia recente che Priscilla Ann Wagner, meglio conosciuta come Priscilla Presley dopo essere convolata a giuste nozze con Elvis Presley, ha deciso di abbandonare la chiesa fondata da L. Ron Hubbard. L’indiscrezione ha fatto scalpore dal momento che, dopo la morte del Re di Memphis, la vedova si è avvicinata a quella che è stata definita una vera e propria setta grazie proprio a John Travolta. Eppure, la 72enne Priscilla pare che oggi si sia liberata da quella che, come indica il sotto titolo del film, sia “the prison of belief” (la prigione della fede) dopo aver fatto diventare anche la figlia Lisa Marie un seguace: “Mi stavo pian piano autodistruggendo” ha detto la Presley, aggiungendo di aver rischiato di “perdere non solo l’anima ma anche tutti i soldi”.
LA DIFESA DELLA CHIESA DI L. RON HUBBARD
Peraltro, a proposito dell’uscita di “Going Clear” nelle sale cinematografiche nel 2015, va segnalato che non solo Tom Cruise si mostrò ostile verso un’operazione che aveva fortemente criticato sin dall’inizio, ma anche lo stesso John Travolta ebbe a dire parole di fuoco, difendendo di fatto Scientology dalle accuse che venivano mosse dal documentario diretto da Alex Gibney. All’epoca, la replica dell’attore statunitense suonò a sua volta come un vero e proprio “j’accuse” di rimando dato che, sostanzialmente, Travolta sosteneva che non avrebbe mai voluto vedere il film perché le esperienze raccontate sono false: “Per me non è vero quello che viene detto su Scientology, dato che grazie alla chiesa ho attraversato tempeste insormontabili ma ho anche aiutato molte persone”. In sostanza, Travolta spiegava come per lui era impossibile attaccare la sua fede quindi non c’era modo di avere alcune “percezione negativa” di quanto quella fede gli avesse dato negli anni.