LA FRASE CHE COLPÌ MIKE
Questa sera, l’appuntamento di Techetecheté sarà all’insegna dell'”Allegria” di Mike Bongiorno, che verrà omaggiato, ancora un volta, attraverso il sapiente montaggio dei filmati contenuti nelle preziosissime teche Rai. Di recente, a ricordare il conduttore è stato suo figlio Leonardo, che ha raccontato alle pagine del Corriere.it dettagli ancora inediti sul suo rapporto con il padre. “Leolino”, così era solito chiamarlo Mike Bongiorno, ha ricordato inoltre le parole utilizzate nel necrologio che scrisse per suo padre sul corriere della Sera nel lontano 2009, quando l’italia piangeva la morte dell’amato Mike. Nelle pagine del noto quotidiano, infatti, si leggeva “I hope one day to become half the man you are”, cioè “spero di diventare un giorno la metà dell’uomo che sei”, un messaggio lasciato dal “figlio di un pompiere nella pagina degli Obituaries di un quotidiano locale americano” che Mike Bongiorno “aveva letto durante una vacanza negli Stati Uniti”. Secondo il giovane Leonardo, suo padre “ne rimase così colpito che si riportò in Italia il giornale, lasciandolo per anni sulla scrivania”. (Aggiornamento di Fabiola Iuliano)
IL RAPPORTO CON IL FIGLIO LEONARDO
L’indimenticato conduttore televisivo Mike Bongiorno è tra i protagonisti della puntata odierna di Techetechetè. Un personaggio che ha letteralmente fatto la storia della televisione in Italia riuscendo sempre e comunque a restare al passo coi tempi con le sue amatissime trasmissioni. In una recente intervista rilasciata dal figlio Leonardo al quotidiano Il Corriere della Sera, ha raccontato molto della vita familiare di Mike Bongiorno dicendosi più fortunato dei suoi fratelli in quanto ha potuto passare maggior tempo con lui: “Rispetto ai miei fratelli maggiori, Michele e Nicolò, me lo sono goduto nella sua fase più lenta, casalinga e affettuosa. Loro non lo vedevano mai, esclusi i bellissimi viaggi in tutto il mondo durante le vacanze, perché dagli anni 70 ai 90 era sempre impegnato nel ‘Giro Mike’, una tournée che faceva in tutte le città d’Italia, dove presentava ogni tipo di sagra. In casa, dopo, siamo rimasti io, lui e mamma, un nucleo nostro. Non mi ha mai fatto rimpiangere quei padri giovani che portano il figlio a calcetto o al parco e se lo issano sulle spalle. Sapeva essere lo stesso molto efficace con l’esempio”.
DALLA JUVE ALLO SCI
Nel corso dell’intervista, Leonardo, 27 anni laureato alla Bocconi, ha voluto parlare delle tante passioni che aveva Mike Bongiorno ed in particolare quella per la montagna e segnatamente per lo sci senza dimenticare quella per l’amata Juventus. Oltre a raccontare i rituali con cui seguivano le gare della Vecchia Signora in casa, Leonardo ha parlato dell’amore per lo sci e dell’incredibile vicenda del furto della sua bara. Queste le parole del figlio più giovane di Mike Bongiorno che affettuosamente chiamava ‘Leolino’: “Era fissato con lo sport e voleva che lo praticassi ogni giorno. Ricordo che avevo lunedì nuoto, martedì tennis, mercoledì cavallo, giovedì golf, venerdì non mi ricordo e poi sci tutti i weekend. Quello lo facevamo insieme, certe levatacce! In pista voleva essere il primo e mi svegliava sempre alle 6, mi stringeva gli scarponi fino a farmi male e uscivamo. Il rapimento della bara? Una cosa assurda, senza senso. Dopo, lo abbiamo voluto cremare: le sue ceneri ora sono disperse sul Cervino e in parte sono nella cappella di famiglia, al lago”.