In un periodo in cui il mondo dello spettacolo è stato investito dal caso molestie sessuali, da Harvey Weinstein in poi, la storia di Maria Luce Gambino è un esempio per tutti. La giovane cantante di Pesaro, ospite ieri a La Vita in Diretta, ha iniziato il suo percorso da piccola, con lo Zecchino d’Oro nel 2004 e, successivamente, con Ti lascio una canzone nel 2008. Nel 2011 ha vinto la 54^ edizione del Festival Reginetta della Canzone e Prince on stega – Valori e passioni 150, e sempre nel 2011 ha vinto il Premio Nazionale Fata d’Oro. Un percorso in ascesa, culminato nel 2015 con la partecipazione al noto talent show di Rai Due The Voice, dove ha fatto parte del team Facchinetti, composto da Roby, frontman dello storico gruppo dei Pooh, e Francesco, conduttore televisivo ed ex cantante. Una stellina che si è resa nota anche per un altro motivo: il rifiuto del ruolo di protagonista nel musical dell’anno, ovvero Romeo & Giulietta. Ama e cambia il mondo (2013). Il motivo? per difendere il proprio pudore.
“NO A GIULIETTA NEL NOME DEL PUDORE”
Una storia che ha sorpreso molti, ma che è stata giustificata in maniera esemplare da Maria Luce Gamboni. La giovane artista ha ricevuto la proposta di interpretare Giulietta nel noto musical Romeo & Giulietta. Ama e cambia il mondo, che ha debuttato il 2 ottobre 2013 all’Arena di Verona ed ha avuto grande successo. Prima dell’inizio del tour, Maria Luce Gamboni però ha deciso di abbandonare, poiché le è stata imposta una scena di seminudo in trasparenza nella scena della prima notte di nozze con Romeo. “Nel contratto non era presente nessuna richiesta di questo genere”, ha spiegato la cantante a L’Avvenire, parlando del bivio impostole: o fai la scena come da copione o non farai lo spettacolo. E Maria Luce ha scelto la seconda strada: “Mi sono sentita un oggetto in mano a chi voleva usare me e la mia femminilità per il proprio successo. Ho perso perché non ho ottenuto ciò che chiedevo – continua Maria Luce Gambino – ma ho vinto con me stessa perché al denaro e al mio sogno ho preferito il mio pudore”.