GLI INIZI
La finale della 60esima edizione dello storico Festival di Castrocaro Terme ‘Voci Nuove’, in onda nella prima serata di Rai 1 per la conduzione di Marco Liorni, Rossella Brescia e Sergio Friscia, non poteva scegliere miglior presidente di giuria di Claudio Cecchetto. Infatti, universalmente riconosciuto come il re dei talent scout, con le sue proverbiali intuizioni ha fatto la storia della musica e della radio italiana tra gli anni Ottanta e Novanta. In una recente intervista rilasciata al quotidiano Libero, ha voluto raccontare come furono i suoi inizi facendo anche un paragone con l’attuale situazione del mondo della musica e più in generale dello spettacolo: “In giro c’era il nulla. Ebbi coraggio, ma anche fortuna. Ossia tanti soldi da investire senza dover pensare da subito ai guadagni. Arrivarono dal contratto appena firmato con la Fininvest di Silvio Berlusconi. Se i miei artisti hanno sempre ottenuto quello che mi aspettavo? Sempre. Ho scritto Gioca Jouer e sono arrivato al numero uno. Mi sono messo in gioco come produttore e sono arrivato primo con tutti i miei artisti: da Sandy Marton a Tracy Spencer. E poi gli 883, Fiorello, Jovanotti… Con le Radio, idem”.
LO SCARSO RICAMBIO GENERAZIONALE
Nel corso della medesima intervista Claudio Cecchetto è andato a toccare tanti altri tempi rimanendo sempre nel campo dello spettacolo. In particolare il 65enne produttore discografico ha rimarcato uno stato di empasse o per meglio dire una difficoltà nel riuscire a reperire nuovi talent che possano diventare dei big come successo ai vari Fiorello e Gerry Scotti, praticamente ‘scovati’ da Cecchetto. Su tale argomento il famoso artista che in carriera vanta anche svariate conduzioni di importanti kermesse musicali come il Festival di Sanremo ed il Festivalbar, ha evidenziato: “I big sono sempre gli stessi. Spesso mi chiedono come mai non si vedano in giro nuovi Fiorello o Gerry Scotti. Guarda caso, i nomi che vengono fatti provengono tutti dalla stessa radio. Dalla mia Radio. Non è che in giro non ci siano nuovi Fiorello. Un tempo venivano fuori perché andavo a cercarli io, con la mia organizzazione. Manca una persona che abbia testa, coraggio e intuizioni giuste. Se cerchi un grande artista, devi adeguarti a quello che vuole fare lui, sgomberare il campo, stimolarlo a fare meglio”.