Il caso del produttore Harvey Weinstein sta per compiere il giro del calendario. Era il 5 ottobre 2017 quando la notizia trapelò dalle pagine del New York Times. Più che una notizia, una conferma di voci che ad Hollywood circolavano da tempo. Le prime a parare furono Rose McGowan e Ashley Judd, quest’ultima dichiarò: “Mi fece salire nella sua stanza in un hotel a Beverly Hills, dove si presentò in accappatoio e mi chiese di guardarlo mentre faceva la doccia. Mi sono sentita intrappolata. C’era molto in ballo”. Da qui, l’inferno, è iniziato per Weinstein. Anche il New Yorker ha, successivamente, pubblicato un servizio con nuovi nomi. Tra le donne anche Asia Argento che racconta di essere stata violentata, la prima volta, a 21 anni, nel 1997: “Mi ha chiesto di fargli un massaggio e poi mi ha costretto ad aprire le gambe e a subire un rapporto orale. Dopo quel giorno quando lo guardavo negli occhi mi sentivo debole. Dopo la violenza lui aveva vinto”.
L’ERGASTOLO
Dopo le prime donne, mese dopo mese, sono spuntati sempre più nomi: Courtney Love, Angelina Jolie, Léa Seydoux, Cara Delevigne, Gwyneth Paltrpw, Kate Winslet, Sophie Dix, Juliette Binoche, Lena Headey. La bomba è scoppiata solo nel 2017, il primo articolo riguardante questa storia sarebbe dovuto uscire nel 2004, ma fu bloccato. La giornalista, Sharon Waxman, parlava di Fabrizio Lombardo e lo definiva come un uomo senza esperienza professionale nel cinema, il suo vero mestiere era quello di procurare donne al produttore. Oggi è giunta una nuova accusa di atto sessuale forzato risalente al 2006 che potrebbe portare l’ex boss di Miramax all’ergastolo. Infatti questa confessione si aggiunge alle due precedenti che hanno portato Weinstein davanti al magistrato