Si è aperto da poco un nuovo fascicolo sulla morte di Sara Scimmi, la giovane diciannovenne che il 9 settembre scorso è stata travolta da un camion pirata a Castelfiorentino. La determinazione del pm Alessandra Falcone mira a capire che cosa sia accaduto realmente negli ultimi attimi di vita della vittima, uscita dalla discoteca Kaleido con un gruppo di amici e ritrovata morta verso le 3.30 del mattino. Il caso di Sara Scimmi verrà trattato nella puntata di Chi l’ha visto? di oggi, mercoledì 23 maggio 2018, grazie al contributo dei genitori e della sorella Giulia, che in tanti mesi non sono riusciti ad ottenere delle risposte certe ai tanti dubbi che riguardano quella tragica notte. Essenziale per capire il quadro in cui è avvenuta la morte di Sara, l’intervento di chi potrebbe aver incontrato la vittima lungo la strada regionale 429.
In quegli otto minuti la vita della ragazza è stata spazzata via, ma qualcuno potrebbe averla accompagnata lungo il suo ultimo tragitto. Più volte i familiari, sottolinea Il Tirreno, hanno scritto sui social che ritengono impossibile che Sara abbia percorso quel tratto così pericoloso da sola. Conosceva la zona e non avrebbe mai affrontato una strada piena di insidie, al contatto con le macchine e quasi del tutto al buio. In questi ultimi giorni, gli investigatori stanno analizzando in particolare alcune immagini che immortalano un punto vicino a quello in cui è avvenuto l’investimento e che potrebbero aiutare a capire che cosa sia successo. In particolare, Chi l’ha visto si è concentrato nella precedente puntata su un gruppo di ragazzi che passano sulla stessa strada e su un’auto bianca che viaggiava in direzione opposta a quella del camion.
COME È MORTA SARA SCIMMI?
Com’è morta Sara Scimmi? E’ questa la domanda a cui dovranno rispondere gli inquirenti grazie all’apertura di nuove indagini sul caso. Al momento continua ad essere indagato per omicidio stradale il camionista che ha travolto il corpo della 19enne. Sulle prime si era pensato ad un tragico incidente, dovuto al buio ed all’impossibilità di vedere la ragazza percorrere la statale di Castelfiorentino. Eppure la famiglia della vittima è convinta che qualcuno possa aver accompagnato la ragazza sulla scena del crimine ed è per questo che Clementina Gena, la madre di Sara, ha voluto lanciare tanti appelli perché si faccia avanti chi ha qualsiasi tipo di informazione su quanto accaduto quella notte.
Per i familiari, sottolinea Il Tirreno, Sara è salita in auto con qualcuno che conosceva e poi forse è successo qualcosa, che l’ha spinta a percorrere da sola quel tratto mortale. Secondo la madre, la ragazza poteva essere persino in stato confusionale in quel momento, forse già morta. Di sicuro, ‘non sarebbe stata stesa in mezzo alla strada’ se fosse stata vigile. Soprattutto perché la ragazza conosceva la pericolosità di quella strada, dove ancora oggi sono presenti tanti mazzi di fiori per omaggiare le persone che hanno perso la vita nello stesso tratto. La soluzione del mistero su quegli ultimi otto minuti della vita di Sara, potrebbe trovarsi forse fra le testimonianze delle tante persone che in quel momento si trovavano all’esterno della discoteca Kaleido.