Dopo un anno di assenza Ezio Bosso torna in tv grazie a “I dieci comandamenti”, il programma ideato da Domenico Iannaccone. Il suo decalogo da musicista si sposa bene del resto con il senso di questo programma. «Amerai la musica come te stesso», il primo comandamento. «La classica è popolare», prosegue. «Beethoven ti aiuta a vivere…», è invece il terzo comandamento del musicista, un uomo fuori dal comune, che ha trasformato la malattia neurodegenerativa che lo ha colpito in una nuova occasione di vita e arte. Questo anno lontano dalla tv è stato particolarmente impegnativo per lui: si è dimesso dal Comunale di Bologna ed è stato nominato al Teatro Verdi di Trieste come direttore stabile. “La porta aperta” è allora un viaggio esclusivo nella musica e nella vita di uno più grandi musicisti italiani. Un viaggio durato mesi tra concerti, prove e anche momenti privati, quindi il ritratto inedito di un uomo e di un artista che non si è fermato neppure di fronte alla malattia.
EZIO BOSSO A I DIECI COMANDAMENTI: L’IMPORTANZA DELLA MUSICA
«La musica sta nella tensione. La musica si basa su quelle piccolissime pause che creano quella tensione, l’attesa», racconta Ezio Bosso a “I dieci comandamenti”. Si parte dall’infanzia e dalla “vocazione” per la musica nel colloquio intimo con Domenico Iannaccone: «A quattro anni non sapevo scrivere, ma sapevo solfeggiare. La musica c’è a prescindere da noi, c’è ovunque. Io ero più felice quando c’era la musica. Quando riguardo la mia vita, vedo che la musica mi ha scelto, ne avevo più bisogno degli altri». Quello con la musica è anche un rapporto fisico per Ezio Bosso: il suo pianoforte, ad esempio, è stato modificato per permettergli di suonare senza problemi. La sua malattia gli ha permesso però di scoprire altre cose: “Ho dovuto studiare di più, quindi ho vissuto a pieno la musica”, ha spiegato Ezio Bosso. E ha parlato anche dei cambiamenti del suo corpo: “Mi hanno dato una spinta e mi hanno tolto paura”. Clicca qui per il video dell’intervista a Ezio Bosso.