LE ACCUSE DI ASIA ARGENTO E I SILENZI DI MICHELE PLACIDO
“#quellavoltache un regista/attore italiano tirò fuori il suo pene quando avevo 16 anni nella sue roulotte mentre parlavamo del “personaggio””, questo il tweet shock di Asia Argento di pochi giorni fa, successivo alla clamorosa rivelazione sullo stupro di Harvey Weinstein. Dopo questa dichiarazione dell’attrice si è scatenato il toto-nome sul possibile personaggio citato da Asia Argento. Vincenzo Bonomo, assistente di Michele Placido, ha escluso il coinvolgimento del noto regista: “Il maestro Placido non ritiene di rilasciare nessuna dichiarazione riguardo ai fatti di cui si fa menzione perché la persona di cui si parla non è lui”, le sue parole ai microfoni di FqMagazine. Una netta presa di posizione sul presunto coinvolgimento di Placido, con Bonomo che sottolinea ancora: “Il maestro non avrebbe di che rispondere perché totalmente estraneo alla situazione menzionata. E – continua l’ufficio stampa della Goldenart Production – ci permettiamo di aggiungere che oltretutto ci dispiace per la persona che ha citato questa situazione”.
IL COMMENTO DI DARIO ARGENTO
Continuano a fare discutere le recenti rivelazioni di Asia Argento e le sue parole saranno riprese più volte nei prossimi giorni circa l’ultima clamorosa confessione. Intervistato dal Corriere della Sera, il padre-regista Dario Argento ha commentato così: “Ho davvero poca voglia di parlare… L’ho promesso ad Asia: non intendo espormi. Voglio difendere mia figlia in tutti i modi e devo rispettare i suoi desideri in questo momento: lei ha intenzione di combattere da sola. E ce la farà”. Una rivelazione nuova anche per il padre della nota attrice, che sottolinea: “Non ne sapevo niente, Asia non mi disse nulla al tempo. Non potevo immaginare”. Un momento difficile per Asia Argento, soprattutto dopo la storia di Weinstein e dello stupro subito: “Eppure ora se la prendono tutti con lei, come se fosse lei ad aver sbagliato. La denigrano per non aver rivelato prima – sottolinea il noto regista di Profondo rosso – Lo trovo davvero surreale e così maledettamente ingiusto”, conclude Dario Argento.