“Il labirinto del silenzio” è un film molto diverso da quelli sulla Shoah, anche perché non è proprio un film su questo, pur avendo al centro la tragedia dei lager nazisti. La pellicola racconta la storia del processo di Francoforte, nel quale vennero chiamati a rispondere penalmente i responsabili di quei crimini. In questo processo la verità processuale è diventata un’occasione per un popolo intero di fare i conti con un passato ingombrante. Nel dialogo tra il giovane procuratore, interpretato da Alexander Fehling, e quello generale, Fritz Bauer (interpretato invece da Gert Moss), ricorre spesso una precisazione: il processo ha lo scopo di perseguire i reati, perché è compito d’altri scrivere la storia. Ma in realtà non è esattamente così… La generazione dell’immediato dopoguerra sapeva poco di quel passato, quindi doveva scavare. Il regista italo-tedesco Giulio Ricciarelli affronta il nodo del film senza retorica. Lo spettatore può entrare nell’abisso con cui hanno dovuto fare i conti tanti tedeschi grazie ai turbamenti del protagonista e all’asciuttezza dei toni proposti da questo film. (agg. di Silvana Palazzo)
IL LABIRINTO DEL SILENZIO, IL TRAILER DEL FILM SU RAI 1
L’italo-tedesco Giulio Ricciarelli è il regista del film “Il labirinto del silenzio”. “Abbiamo lavorato strettamente con molti storici, in particolare con Werner Renz dell’Istituto Fritz Bauer dell’Università di Francoforte. Abbiamo avuto la collaborazione anche di Gerhard Wiese, uno dei tre giovani procuratori che avevano lavorato al primo processo di Auschwitz, e gli abbiamo chiesto: Signor Wiese, lei come ha saputo di Auschwitz?”, ha raccontato il regista a Panorama. Poi ha spiegato a chi si è ispirato per la figura del giovane procuratore Johann Radmann: “Ai giovani procuratori della realtà. Siccome con questo personaggio ci siamo presi una certa libertà emozionale, gli abbiamo attribuito un nome inventato. Volevo essere molto esatto con la storia. Uno dei giovani procuratori, Kügler, con cui abbiamo parlato scrivendo la sceneggiatura (è morto prima che girassimo il film), era davvero deluso dalla giustizia tedesca. Ha smesso di fare il procuratore, è diventato avvocato penale e anche difeso alcuni criminali di guerra. Questo aspetto, ad esempio, l’abbiamo messo nel personaggio di Johann. Johann si ispira molto alla verità storica, ma c’è in lui anche una certa licenza creativa”. Ricordiamo che “Il labirinto del silenzio”, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda su Rai 1 a partire delle 21.25 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.
CURIOSITÀ
Il labirinto del silenzio è una pellicola drammatica che è stata affidata alla regia di Gilulio Ricciarelli con il soggetto che è stato scritto da Elisabeth Bartel che insieme ad Amelie Syberber e lo stesso regista, hanno esteso la sceneggiatura. La distribuzione della pellicola in Italia è stata gestita dalla Goods Films mentre la direzione della fotografia è stata curata da Martin Langer e il montaggio è stato realizzato da Andrea Mertens con le musiche della colonna sonora che sono state scritte da Sebastian Pile e Niki Reiser. Il film è stato prodotto in Germania nel 2014 con la durata di 124 minuti. Le vicende narrate nel film, si basano sulle memorie del procuratore generale di Francoforte Fritz Bauer, che insieme a tre suoi collaboratori, fece partire il processo agli ex nazisti.
Il film è dedicato alla memoria di Gert Voss, l’attore che interpreta Fritz Bauer e che morì pochi mesi prima che il film uscisse nelle sale cinematografiche. Alexander Fehling, che interpreta il protagonista, è un attore noto a livello internazionale per aver recitato nel film di Quentin Tarantino Bastardi senza gloria (Inglorious Basterds, 2009). Nel 2011 ha vinto al festival di Berlino il premio che va ai migliori attori emergenti. Nel 2014 Il labirinto del silenzio ha ricevuto una menzione speciale presso Les Arcs European Cinema Festival, e ha ricevuto il Premio del Pubblico. Errori presenti nel film. La preghiera ebraica per i morti viene recitata usando la pronuncia moderna, ma sarebbe stato più corretto usare quella antica. La macchina della polizia che compare nelle riprese ha caratteristiche anacronistiche rispetto all’epoca in cui è ambientato il film.
NEL CAST ALEXANDER FEHLING
Il film Il labirinto del silenzio va in onda su Rai 1 oggi, sabato 27 gennaio 2018, alle ore 21.25. Si tratta di una produzione tedesca diretta nel 2014 dal regista italiano Giulio Ricciarelli. Ricciarelli con questo film è alla sua prima direzione, in precedenza aveva lavorato come attore, sceneggiatore e produttore. Ha collaborato anche alla stesura del copione de Il labirinto del silenzio insieme a Amelie Syberberg ed Elisabeth Bartel. La prima visione della pellicola si è svolta presso il Toronto Film festival, in seguito, nel 2015, il film è stato presentato per la candidatura ai premi Oscar come miglior film straniero, ma non è stato selezionato. Il cast di attori è formato da Alexander Fehling (Johann Radmann), André Szymanski (Thomas Gnielka), Friederike Becht (Marlene Wondrak) e Gert Voss (Fritz Bauer). Il film si basa su fatti realmente accaduti. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
IL LABIRINTO DEL SILENZIO, LA TRAMA DEL FILM
L’azione prende il via in Germania, qualche anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Tutti vogliono dimenticare quello che è accaduto, e gli orrori del nazismo vengono sepolti sotto una spessa coltre di silenzio e omertà, ma quella coltre è destinata ad essere sollevata. All’inizio succede quasi per caso, Johann Radmann, che lavora come procuratore, si occupa di solito di casi piuttosto ordinari, fino a quando non viene in possesso di alcuni documenti che provano che uno dei maestri della scuola elementare di Francoforte, dove si svolge l’azione, è stato un ufficiale delle SS. Dopo il processo a quest’uomo, il giovane procuratore continua le sue indagini scoprendo molte altre persone che, pur non potendo, per legge, ricoprire incarichi ufficiali in quanto avevano militato tra le fila del partito nazista, in realtà lo fanno. Le ricerche portano Johann a confrontarsi con il suo stesso passato e a scoprire cose che lo mandano profondamente in crisi ma condurranno al Processo di Francoforte, noto anche come secondo processo ad Auschwitz.