Serena Rossi è felicissima di condurre “Da qui a un anno”, il programma in onda il venerdì sera sul canale 31 di Real Time, che racconta storie di veri cambiamenti. “Sono davvero felice di avere avuto questa opportunità, sono commossa”, racconta tra le lacrime di gioia intervistata per Sorrisi.com. Poi svela anche di avere conosciuto persone straordinarie durante il programma: “hanno provato a superare le loro difficoltà o a raggiungere i loro obiettivi con grande impegno, facendo cose incredibili. Spero che il pubblico si senta coinvolto come è successo a noi. E anche se alcuni non ce l’hanno fatta, il messaggio che lanciamo è sempre positivo. È un programma magico”. Ed infatti la trasmissione ha conquistato tutti, fin dalle prime battute. Il merito sarà anche della conduttrice con il suo fare confidenziale ed amichevole. “Quando ho visto una puntata del format inglese (This time next year, ndr) mi ha colpito molto, anche se non capivo bene la lingua. Tutti i giorni abbiamo a che fare con tanta gente, ma i rapporti sono spesso superficiali, veloci. Qui, invece, ho avuto il privilegio di poter interagire in modo profondo con persone normali che hanno vite pazzesche”, ha continuato l’attrice.
Da qui a un anno torna stasera su Real Time
“Da qui a un anno”, torna anche questa sera in onda su Real Time dalle 21.10 circa. Proprio la sua conduttrice, intervistata da Sorrisi racconta come mai è stata scelta lei per la conduzione: “Anche se mi hanno chiesto di condurre in modo abbastanza “distaccato”, credo mi abbiano scelta perché sono una persona che sa ascoltare. Quando le telecamere si spegnevano, infatti, tornavo dalle persone protagoniste delle storie per sapere come stavano”. Successivamente l’attrice napoletana svela che nel suo programma non si piange molto ed anzi di contro, c’è molta dignità al suo interno. La trasmissione racconta una media di ottanta storie a non tutte sono drammatiche. Alcune infatti, hanno anche risvolti leggeri e divertenti. Ma quali sono le storie che hanno maggiormente toccato la conduttrice? “Quelle legate alla maternità. Anche perché quando abbiamo registrato la prima parte allattavo mio figlio. La seconda parte, invece, l’abbiamo registrata da poco, ma dovevo rimanere identica: stesso trucco, pettinatura e vestito. Solo che lo sguardo è più riposato”.