Esclusa l’aggravante della crudeltà per l’omicidio di Rosanna Belvisi, uccisa dal marito Luigi Messina. E’ questa la sentenza emessa in primo grado con rito abbreviato e che ha condannato l’uomo a 18 anni di carcere, contro i 30 richiesti dal pm. Il giudice ha infatti escluso che le azioni di Messina abbiano infierito con ferocia contro il corpo della moglie. Una sentenza che potrebbe cambiare ulteriormente al processo di Appello, che avrà luogo fra alcuni giorni. I giudici potrebbero infatti ridurre ulteriormente la pena attribuita all’uomo, di fronte alla sorpresa della figlia Valentina Belvisi. Il caso di Rosanna Belvisi ed il processo a carico di Luigi Messina verrà approfondito da Quarto Grado questa sera, venerdì 25 maggio 2018, a partire da quel fatidico giorno. Si tratta del 15 gennaio dell’anno scorso, un giorno come tanti che secondo la versione di Messina si sarebbe trasformato presto in tragedia. Una mattina iniziata con serenità, una colazione insieme a Milano, ed infine una lite violenta che è sfociata nel delitto. L’ex guardia giurata di 53 anni, sottolinea Il Giorno, avrebbe colpito la moglie con un coltello per 29 volte. Poi, come se nulla fosse, si è recato alle slot machine ed ha persino vinto 70 euro. Secondo il difensore di Messina, la sentenza mite voluta dal giudice è collegata al riconoscimento del delitto d’impeto, ovvero dovuto ad uno scatto d’ira maturato nel corso della lite. Senza considerare i disturbi di personalità che hanno spinto il legale a chiedere le attenuanti generiche, soprattutto per via dell’estrema collaborazione dell’imputato.
OMICIDIO DI ROSANNA BELVISI: UNA VERSIONE SUBITO CAMBIATA…
La versione di Luigi Messina riguardo all’omicidio della moglie Rosanna Belvisi, muta subito dopo il primo fermo da parte degli inquirenti. Sulle prime infatti il 50enne afferma di aver trovato la donna morta in casa, dopo essere rientrato da una passeggiata. Solo dopo essere stato messo alle strette, confessa infine l’omicidio mettendo l’accento sul motivo del litigio che avrebbe provocato infine la morte di Rosanna. Sembra infatti che la donna si fosse adirata per via di un figlio che Messina avrebbe avuto da un’altra donna e che per questo avrebbe perso il controllo, cercando di colpire il marito con un ferro da stiro. Azione che, sottolinea Il Giorno, avrebbe fatto scattare la reazione dell’uomo. Solo in quel momento avrebbe afferrato il coltello e si sarebbe accanito sulla moglie, uscendo poi di casa per liberarsi di arma e vestiti ancora pieni di sangue. Il delitto di Rosanna Belvisi andrebbe inoltre inquadrato in un’ottica più ampia, dato che già in precedenza fra i due era accaduto un episodio sconcertante. Era il 1995 quando Messina ha messo mano per la prima volta ad un coltello ed ha colpito la moglie alla schiena, procurandole però in quell’occasione solo una lieve ferita. Anche se il loro rapporto era pieno di liti e attriti, i due avevano deciso di rimanere comunque insieme.