John G. Avildsen, scomparso nel giugno del 2017, ha vinto l’Oscar come miglior regia grazie al fil “Rocky”. Ritirando l’ambito premio, Avildsen disse: “So che “Rocky” ha dato speranza a molte persone, e non c’è mai stata una sensazione migliore”. Il regista ha poi ringraziato i suoi collaboratori per averli donato qualcosa: “Sylvester Stallone mi ha dato il suo coraggio, il suo cuore e il suo colpo migliore. Gene Kirkwood, il produttore esecutivo, mi ha fatto una telefonata e mi ha detto: qui ho una sceneggiatura e si chiama “Rocky” e penso che ti piacerebbe. Grazie, Gene. Bill Conti, il direttore musicale di questo spettacolo, mi ha dato l’ispirazione con la sua bellissima musica. Jim Crabe, il mio cameraman, mi ha dato i suoi occhi. Il mio cast mi ha dato il loro talento”. Infine ha ringraziato la sua famiglia per l’amore e il supporto ricevuto. Ricordiamo che “Rocky”, clicca qui per vedere una scena del film, andrà in onda su Rai 3 a partire delle 21.15 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.
NEL CAST SYLVESTER STALLONE
Questa sera, martedì 17 luglio, Rai 3 propone un grande “cult”: “Rocky”, film del 1976 diretto da John G. Avildsen. Sylvester Stallone, all’epoca poco conosciuto, ha scritto ed interpretato il film, che lo ha reso uno dei volti più noti del cinema. “Rocky” vinse tre premi Oscar, tra cui quello per il miglior film e miglior regia. Il film fu realizzato in soli 28 giorni con un budget di 1,1 milioni di dollari, ne incassò al botteghino 225. Il successo di “Rocky” ha dato vita a cinque seguiti: Rocky II, Rocky III, Rocky IV, Rocky V, Rocky Balboa e uno spin-off, Creed – Nato per combattere, uscito nel 2015 e dedicato al figlio di Apollo Creed, rivale di Rocky nel primo film. Nel 1998 l’American Film Institute ha inserito “Rocky” al settantottesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Dieci anni dopo è salito al cinquantasettesimo posto.
ROCKY, LA TRAMA DEL FILM
A Filadelfia Rocky Balboa vive riscuotendo i crediti di un usuraio italo-americano e vincendo ogni tanto qualche modesto incontro di boxe. Intanto, il campione del mondo dei pesi massimi, Apollo Creed è rimasto senza sfidante e, per non perdere i soldi puntati sull’incontro, organizza un “match” con un pugile bianco alle prime armi. La sua scelta cade su Rocky, lo “stallone italiano”. Balboa accetta la sfida: il suo obiettivo non è vincere l’incontro, ma combattere tutte e quindici le riprese, senza cadere al tappeto.