La notizia della cancellazione, da parte dell’Opera nazionale ungherese, del musical tratto dal film Billy Elliot poiché accusato di fare “propaganda gay” ha fatto discutere: lo show musicale, ispirato alla vita del ballerino Philip Mosley, è stato infatti additato da una parte della stampa ungherese come un mezzo per fare un tipo di proselitismo vicino al mondo omosessuale. La notizia, che ha fatto il giro del mondo, è recentemente giunta anche in Italia, dove un più che indignato Luca Bizzarri ha pubblicato un post sui social per condividere il suo parere sulla vicenda e su un tipo di politica, quella dell’ultraconservatore Viktor Orban, che mira a censurare alcune forme di espressione: “Ecco, in mezzo alle urla, alle prese di posizione, alle strumentalizzazioni da una parte e da quell’altra, la vera notizia che deve preoccupare in questi giorni secondo me è questa. Questo è il fascismo vero. Speriamo che qualcuno alzi la voce”, si legge sul profilo social del conduttore (qui il post).
LA REAZIONE DI ERMAL META
“La campagna negativa delle ultime settimane sulla produzione di Billy Elliot ha fatto crollare la vendita di biglietti in modo considerevole”. A parlare è il direttore dell’Opera ungherese Szilveszter Okovacs, che raggiunto da 444.hu ha rivelato di aver dovuto cancellare quindici repliche del musical previste a Budapest a causa di una campagna mediatica che si potrebbe definire omofoba. Il musical, ispirato al film dal titolo Billy Elliot, narra la storia di un bambino, figlio di un minatore, che si ribella alla volontà di suo padre, che lo vorrebbe campione di box, per dedicarsi anima e corpo alla sua passione, quella per la danza. Ma a quanto pare la sua storia è diventata oggi bersaglio per una parte della stampa molto vicina al premier Viktor Orban, dal momento che un giornale, il Magyar Idok, ha accusato il musical di fare propaganda omosessuale. Indignata, nel nostro paese, anche la reazione di Ermal Meta, che ha condiviso il post di Luca Bizzarri aggiungendo che “C’è da preoccuparsi”.