Nel 1977 a New York c’era solo un locale in grado di raccogliere i grandi nomi della musica e della città: Studio 54. Nato nell’aprile di quell’anno, è stato in grado di cavalcare l’onda di una delle ere più importanti per quanto riguarda la disco music, offrendo la libertà di respirare un’aria di trasgressione fatta da incontri casuali ed il consumo massiccio di droga. In un contesto simile, che ha mitigato i traumi registrati dal Vietnman, non potevano che nascere delle vere e proprie leggende, che nelle generazioni successive verranno trattate al pari di miti metropolitani, nonostante molti di questi fatti siano da considerare veri. Techetechetè omaggerà nella sua puntata di oggi, giovedì 5 luglio 2018, l’importanza dello Studio 54 in ambito musicale. Gloria Gaynor, Amii Stewart, i Village People e Donna Summer sono solo alcuni dei nomi che lasceranno la loro impronta grazie al club più famoso della Grande Mela. Per quest’occasione, il programma mostrerà degli estratti delle loro interviste e documenti storici, con un particolare sguardo allo scenario italiano. Primi a diffondere la disco music nel nostro Paese, icone del piccolo schermo e della musica come Umberto Tozzi e Stefania Rotolo, oltre a Umberto Tozzi. Artisti che sono riusciti ad esportare il loro contributo anche al di fuori dei confini del nostro territorio. Alcune delle leggende sullo Studio 54, avvisa Rolling Stone, sono diventate popolari e inverosimili, ma si fondano su fatti realmente accaduti. Come l’orgia avvenuta per strada in occasione dell’inaugurazione del locale, che ha visto la partecipazione dell’attuale Presidente Donald Trump e della moglie Ivana. “Eravamo i primi, stavano ancora sistemando le luci e provando l’impianto”, ricorda Nikki Haskell parlando di quella particolare serata.
Il regno di Gloria Gaynor e Donna Summer
New York è stata travolta dal clamore suscitato dallo Studio 54, salito alla gloria in America per un mix sapiente di disco music, edonismo e glamour. Vip in prima fila per il locale che ha segnato la storia su tanti fronti e che ha visto l’esibizione di tanti nomi importanti ancora oggi. Come Gloria Gaynor con la sua “I Will Survive”, una hit che ha presentato proprio nello Studio 54. La Regina indiscussa della disco music ricorda perfettamente quella serata del 1978, una delle tante per il club che ha raccolto folle mai viste. “Andy Warhol e Kelvin Klein“, ricorda fra tutti la Gaynor come ospite. “Se non funzionava lì, non avrebbe funzionato da nessuna altra parte“, ricorda ancora, soprattutto per quanto riguarda il successo esplosivo registrato dal suo brano. La cantante, come sottolinea La Repubblica, ricorda molto bene gli eccessi di quell’epoca, così come lo stile di vita, di pensare e di vestirsi dettato dalla disco music. Senza considerare la rivalità accesa che l’ha sempre vista in contrasto con Donna Summer o per lo meno che è stata attribuita ad entrambe. “In realtà siamo tuttora molto amiche“, rivela, “a creare questa presunta rivalità furono soprattutto i giornali“. Un gossip che ha fatto gola a tutti e che alla fine ha contribuito anche a fare pubblicità alle due cantanti. La disco music ha inoltre fatto parte del percorso artistico di Umberto Tozzi, rimasto nella storia con successi come Gloria e Si può dare di più. Non è un caso che negli ultimi anni l’artista sia ritornato a quel sound che ancora oggi influenza i suoi brani. Negli ultimi tre anni in particolare, i live di Tozzi hanno visto il cantante al microfono di tanti scenari con una rivisitazione discomusic di alcuni dei maggiori successi degli anni Ottanta, come la raccolta Ma che Spettacolo, pubblicato tre anni fa.