Si complica la posizione di Marco Venturi nel caso della morte della fidanzata Carlotta Benusiglio, ex modella e stilista di 37 anni trovata impiccata ad un albero di un parco di Piazza Napoli, a Milano, il 31 maggio 2016. Del caso è tornata ad occuparsi la trasmissione Chi l’ha visto?. Il reato ipotizzato non è più di istigazione al suicidio, ma di omicidio volontario aggravato. Ad un anno e mezzo dalla tragedia, le circostanze della morte restano comunque tutte da chiarire. In attesa dei risultati della nuova autopsia, tengono banco le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza nella zona di Piazza Napoli, che sono state pubblicate dal programma di Federica Sciarelli. Marco Venturi ha sempre sostenuto di non essere mai stato lì al momento della morte della fidanzata, ma i filmati invece mostrano che va verso il punto in cui Carlotta Benusiglio è stata ritrovata. Un paio di minuti più tardi l’uomo viene inquadrato mentre torna indietro da solo e l’orario combacia con il decesso della donna. Le immagini sono state trovate da Antonio Barili, professore di informatica forense a Pavia e consulente della famiglia della stilista. (agg. di Silvana Palazzo)
Carlotta Benusiglio: Alla base della nuova ipotesi di reato la perizia sulle immagini del parco riprese dalle telecamere? #chilhavisto pic.twitter.com/0TLSQdGaL2
— Chi l’ha visto? (@chilhavistorai3) 10 gennaio 2018
NUOVO FILMATO INCASTRA IL FIDANZATO?
Si riapre il caso di Carlotta Benusiglio, l’ex modella e stilista milanese trovata impiccata ad un albero di Piazza Napoli, nel capoluogo Lombardo, oltre un anno e mezzo fa. La tesi del suicidio sembra lasciare sempre di più il posto a quella drammatica dell’omicidio del quale è da poco indagato il fidanzato Marco Venturi. Carlotta è stata davvero uccisa? Un dubbio sempre più evidente alla luce degli ultimi risvolti che la vicenda, sulla quale torna stasera Chi l’ha visto, ha avuto nelle scorse settimane. Intanto si attende la seconda autopsia sulla salma della 37enne che contribuirà a chiarire aspetti già emersi dalle passate consulenze tecniche e che potrebbero contribuire a dare ulteriore scossa all’indagine stessa. Come riporta UrbanPost.it, sarebbe ora in mano alla magistratura un nuovo filmato estrapolato dal video registrato dalle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi della piazza, a pochi metri dall’abitazione di Carlotta, la notte della sua morte. Dalle immagini si vedrebbe in modo chiaro Venturi dirigersi insieme alla fidanzata nel parco. Dopo tre minuti si vede ritornare lui nell’inquadratura ma da solo. Dove si trova invece Carlotta? E’ già morta impiccata a quell’albero al quale sarà poi rinvenuta la mattina seguente? Tutto potrebbe ruotare proprio su quei tre minuti in cui l’uomo potrebbe realmente aver ucciso la 37enne. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL CASO STASERA A CHI L’HA VISTO
E’ vicino ad una svolta il caso della morte di Carlotta Benusiglio, trovata impiccata lo scorso 31 maggio 2016 a Milano in un parco. Questa sera, 10 gennaio 2018, la redazione di Chi l’ha visto? tornerà sulla vicenda ma nel frattempo diverse trasmissioni sono tornate sul caso, anche grazie agli importanti aggiornamenti. Il 31 maggio 2016 un uomo che portava a spasso il cane trova il corpo di una ragazza, Carlotta, impiccato ad un albero nel parco di Piazza Napoli, con la sciarpa intorno al collo come un cappio. La scena, in un primo momento, lascia presagire ad un suicidio ma la famiglia, assistita dai legali, non crede a questa ipotesi e vuole andare fino in fondo. Negli ultimi giorni, con la visione di tutti i filmati del parco (uno dei lampioni prima proietta una luce omogenea, poi proietta una luce più scura che, secondo i parenti di Carlotta, è dovuta dall’ombra del corpo della trentasettenne), la posizione del fidanzato Marco Venturi si è aggravata: lui è infatti l’unico indagato per omicidio volontario.
LA SORELLA DI CARLOTTA BENUSIGLIO: “CONFIDIAMO NEL LAVORO DELLA PROCURA”
Già accusato in precedenza per stalking e percosse, Marco Venturi è finito subito nel mirino dei famigliari di Carlotta il giorno dopo il ritrovamento del suo cadavere nel parco di Piazza Napoli. Si attende l’esito della nuova autopsia, disposta necessariamente secondo il pm perché i risultati delle consulenze già disposte risultano troppo contrastanti. Stabilire l’esatta causa di morte sarà determinante per la sorte di Venturi. Intervenuta a La Vita in Diretta, la sorella Giorgia Benusiglio ha commentato: “Cambio di imputazione? Confidiamo nel lavoro che sta svolgendo la procura e il pm Gallo. Dal momento in cui è successo il tutto, abbiamo subito pensato fosse stato lui: non poteva trattarsi di suicidio, viveva un rapporto violento con questa persona da un anno e mezzo. Abbiamo chiesto aiuto a diversi enti ed associazioni contro la violenza sulle donne. Mia sorella passava da momenti in cui non voleva vederlo più a momenti in cui ci stava insieme. Lo ha denunciato in diverse occasioni, ma lui la stalkerizzava: lei aveva paura che lui potesse tornare a casa. Una volta si è fiondato dalla finestra di casa di mia sorella per entrare. Mia sorella non stava vivendo un periodo facile e nessuno può vivere serenamente un periodo del genere. Continuavano a frequentarsi? Sì, esatto. Noi avevamo litigato qualche settimana prima perché ero venuta a sapere che ci era tornata insieme”.
“TRE MINUTI SONO SUFFICIENTI”
Molto dipenderà dall’analisi attenta dei filmati delle telecamere del parco, con Marco Venturi che esce e rientra dall’inquadratura in tre minuti, prima con Carlotta e poi senza. Presente nello studio de La Vita in Diretta, la criminologa Roberta Bruzzone ha commentato: “Sufficienti tre minuti? Più che sufficienti, soprattutto se hai una idea piuttosto chiara su ciò che vuoi fare. In più c’è un passaggio non indifferente: questo signore nega di essere stato lì e si colloca altrove. Il ruolo degli avvocati e della famiglia di Carlotta è stato fondamentale, il materiale che oggi è disponibile è frutto di una consulenza tecnica disposta dalla famiglia. Alla luce di queste informazioni e di quello che era emerso in via preliminare, mi sembra difficile poter tentare una strada diversa da quella dell’omicidio. E’ una circostanza palese e pacifica: lui era lì e Carlotta e morta lì”. Infine, una battuta dello scrittore Matteo Bortolotti: “Il mostro non abita sotto il letto, spesso si siede accanto sul sofà e dorme accanto a noi, e abbiamo difficoltà a riconoscerlo. Si scatenano dinamiche di dipendenza, di empatia tra coppie che possono farsi molto male tra di loro”.