Una serata… Bella – Nel blu, dipinto di blu! è il titolo dello show andato in scena al Dal Verme nel giugno 2016. Nel parterre, tra gli altri, Morgan, Nek, Fausto Leali e Rita Pavone, oltre alla maestra di cerimonie Marcella Bella. Conducono Alfonso Signorini e Rosita Celentano: “Questa sera omaggiamo Modugno e Migliacci”, annunciano, “ci sono giusto un paio d’amici”. Il primo è proprio Morgan, che apre con la definizione di “cantautore”: “È l’intellettuale ignorante”. Sono parole dello stesso Modugno, saggio e umile fin dagli albori. Segue Marcella, con la cover di Volare, e Rita Pavone, che canta Se non avessi te. Degna di nota la performance di Chiara Grispo: è giovanissima, e ha tutte le carte in regola per avere successo. Almeno finché non apre bocca: “Esibirmi coi Modà è stato davvero un onore“.
Leali canta Ancora, la celebre sigla del Sottovoce di Marzullo. “Adesso ti facciamo l’interrogatorio”. Coerente: “Qual è il tuo rito scaramantico? Morandi ne ha uno infallibile”. Non vediamo l’ora di saperlo. “Conta le persone tra il pubblico, così scarica la tensione”. Quanto a Leali, “il bicchiere di vino funziona sempre”. Non sarà sofisticato, ma è comunque efficace. Riecco Marcella: la sua versione di Vecchio frack è molto particolare. Anche la canzone lo è: Patty Pravo l’ha descritta come “la più bella di Modugno”. La melodia è quella tipica della chanson francese; l’interpretazione, però, è tutta un’altra cosa. “È la mia preferita”, ammette Rosita. Con lei, Alfonso si sbilancia: “Non son degno di te è veramente stupenda”.
Nek intona Scende la pioggia, e il teatro viene giù di rimando. La svolta vintage di Neviani si deve al Festival di Sanremo: ve la ricordate, la cover di Se telefonando? “Non escludo di incidere anche questa. È una bella canzone, molto attuale. Magari, in futuro…”. Alfonso ringrazia per aver inciso Sergio, compagno di classe di Chiara. È un merito che spartisce con J-Ax: “Diciamo grazie anche a lui”. Quanti talenti, questo/i Amici! Chissà come si faceva una volta… come faceva la Pavone, magari. Persino Eco scrisse di lei: “È una Lolita diversa”. O di versi? “Bisogna lavorare per l’amore, non per i soldi. È esattamente quel che ha fatto Rita, una piccola grande donna”.