UNA PETIZIONE PER RIPORTARE COLOMBO IN CARCERE
Di sicuro il trattamento riservato a Roberto Colombo, il marito omicida che ha massacrato a colpi di mattarello Stefania Cancelliere, ha fatto indignare molte persone che hanno seguito il caso fin dall’inizio, a partire dal fratello di Stefania che ha sottolineato come il feroce assassino della sorella fosse stato messo in una clinica e non in carcere. E col tempo la situazione ha avuto un’ulteriore evoluzione, con Colombo a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari. Nella città di Parma fu portata avanti una petizione, per chiedere la revoca del provvedimento di arresti domiciliari per Colombo e per vedere l’uomo di nuovo tradotto in carcere, considerando l’efferatezza del suo delitto. Condannato in appello a 17 anni di reclusione, la petizione fu lanciata dall’avvocato Livio Cancelliere, legale del fratello di Stefania, e aveva riscosso ottimi riscontri sulla piattaforma dedicata, change.org. (agg. di Fabio Belli)
TRUCIDATA DALL’EX MARITO
La morte di Stefania Cancelliere verrà ricordata per la sua brutalità. La vita della donna si è spenta infatti a causa di numerosi colpi di mattarello, una decina secondo le indagini. Avviene tutto in un pomeriggio del 2012, il 27 giugno, ore in cui la vittima si trova nell’atrio di un palazzo di Legnano. E’ qui che viene raggiunta alle spalle dal suo killer, che si avventa su di lei senza pietà. In quel momento sono presenti anche dei testimoni che punteranno il dito contro il marito della vittima, Roberto Colombo, che di contro invece giustificherà l’omicidio parlando di una trance temporanea, uno stato in cui non era cosciente delle proprie azioni. Il caso di Stefania Cancelliere verrà ripercorso su Rete 4 questa sera, giovedì 3 agosto 2017, nella replica della puntata di Terzo Indizio. Roberto Colombo quindi nega fin da subito di aver voluto uccidere Stefania Cancellieri e viene trasferito al policlinico di Zingonia. Vi rimarrà per diverso tempo prima che gli inquirenti stabiliscano grazie ad una perizia psichiatrica che al momento del delitto fosse in realtà consapevole di intendere e di volere. La sentenza della Cassazione arriva nel dicembre dell’anno scorso, confermando la condanna a 17 anni di detenzione per Roberto Colombo. In mano all’accusa ci sono prove schiaccianti, a partire dai testimoni che non solo sentono le urla agghiaccianti di Stefania Cancelliere, ma anche la persecuzione che il marito ha messo in atto contro la moglie per diversi anni. Una condotta che il tempo ha “aumentato l’aggressività di Colombo ai danni dell’ex moglie”, come si leggerà nella sentenza.
SCONTRO FRA IL FRATELLO DI STEFANIA CANCELLIERE E ROBERTO COLOMBO (TERZO INDIZIO)
– Il caso di Stefania Cancelliere non attira l’attenzione dell’opinione pubblica solo per la dinamica della tragedia, ma anche per la decisione dei giudici di concedere inizialmente gli arresti domiciliari a Roberto Colombo. Una scelta che il fratello della vittima contesta nel luglio del 2015, scrivendo sia al presidente della Repubblica che al presidente del Consiglio, sottolineando l’ingiustizia e l’unico mese di carcere che l’assassino di Stefania aveva vissuto fino a quel momento. Nel febbraio del 2015, Roberto Colombo decide di rispondere alle accuse del genero tramite un video trasmesso a Presa Diretta. Le sue parole sono dure e non solo verso il fratello di Stefania Cancelliere: secondo la sua versione, l’ex moglie era molto gelosa e “spinta da importanti disturbi di personalità”. Durante l’aggressione, la donna avrebbe inoltre “cercato di impossessarsi delle pistole che detenevo regolarmente in casa” e per questo si era ritrovato costretto a chiamare la Polizia. Questo particolare citato da Colombo si riferisce ad un episodio avvenuto nel 2011, in cui stando ai verbali della Polizia Stefania Cancelliere aveva parlato dei maltrattamenti che subiva dall’ex marito. Addirittura si fa riferimento alle minacce messe in atto dall’uomo nei confronti dei due figli della coppia, all’epoca di appena 2 anni, per quanto riguarda il maggiore, e di 9 mesi invece per il più piccolo.
VIDEO: L’INCONTRO DI STEFANIA CON ROBERTO COLOMBO
Terzo Indizio ripercorrerà tutte le tappe che hanno portato alla morte di Stefania Cancelliere, fin dall’inizio della sua relazione con l’ex marito. Il video trasmesso dal programma di Rete 4 nel dicembre del 2016, illustra la personalità della vittima e la vita che conduceva prima del suo assassinio. Stefania è infatti una giovane donna che vive a Legnano, laureata in scienze farmaceutiche, e che lavora a Parma. Il suo percorso di studi è eccellente, tanto da diventare del tutto indipendente in pochissimi anni. Alle spalle ha già un divorzio, ma quando incontra Roberto Colombo, primario oculista della provincia di Como, crede che l’amore le abbia aperto di nuovo le porte. Anche lo specialista ha un matrimonio alle spalle ed un figlio già grande ed è apprezzato dalla sua clientela. L’incontro fra Colombo e Stefania avviene proprio grazie alla professione di entrambi e l’attrazione fra i due è immediata, tanto che decidono di uscire insieme. Tuttavia non passerà troppo tempo prima che Stefania capisca davvero chi è l’uomo che ha scelto di avere al proprio fianco. Clicca qui per vedere il video di Terzo Indizio.