Serena Iansiti è sicuramente cresciuta. Sono sempre meno quelli che la ricordano nei panni della viziata e sciocca Lavinia Grimaldi di Centrovetrine (almeno prima della sua trasformazione tra amori e delusioni) ma solo in questo modo è possibile accorgersi della parabola ascendete che sta mettendo a segno colpo dopo colpo e tanta gavetta. Ieri sera Serena Iansiti è stata protagonista, da guest star, della seconda e ultima puntata de Il Commissario Montalbano, e il pubblico non ha potuto far altro che applaudire ai suoi successi. Vederla nel prime time di Rai1 è sicuramente una grande soddisfazione per chi la segue da anni e per chi adesso spera di vederla alle prese con la grande fiction impegnata e con un ruolo importante che possa finalmente regalarle la consacrazione che merita. Da Centovetrine a Squadra Antimafia, passando da I Segreti di Borgo Larici e I Bastardi di Pizzofalcone, Serena Iansiti ha davvero tanti ruoli alle spalle ma, sicuramente, sa colpire al cuore dei fan e non solo per le sue interpretazioni ma anche per la sua vita privata e le sue scelte.
DA IL COMMISSARIO MONTALBANO AL MANIFESTO DISSENSO
Proprio in questi giorni, la Iansiti ha firmato la lettera manifesto Dissenso comune che ha messo insieme attrici e lavoratrici dello spettacolo italiane contro le molestie sessuali. Proprio a riguardo, dopo lo scandalo Weinstein, Spacey e tutto quello che è venuta a galla nel cinema americano e quello italiano, l’attrice napoletana classe 1985, ha ribadito in un’intervista a lareplubblica.it: “Sono felice di questa presa di coscienza di noi donne che dall’America sta travolgendo tutto il mondo, ma è essenziale, affinchè il cambiamento sia reale, coinvolgere anche gli uomini in questo dialogo. E soprattutto bisogna educare fin da piccoli, maschi e femmine, al rispetto dell’essere umano“. Ma la stessa Serena poi torna proprio sul cinema e sul fatto che spesso i ruoli femminili siano solo di supporti a quelli maschili (stessa cosa nella tv americana dove spesso questo si traduce anche in una disparità di retribuzione), dicendo: “Spesso nel cinema italiano i ruoli femminili sono di accompagnamento a quelli maschili. Ci sono naturalmente delle piacevoli eccezioni e negli ultimi anni sembra che qualcosa stia cambiando“. Le cose cambieranno in meglio anche per lei? Il pubblico lo spera.