Il film Wimbledon si basa su una storia vera, quella del tennista Goran Simun Ivaniševic, tennista croato dal carattere irruente che nel 2001 vinse il torneo di Wimbledon con una wild card, un permesso speciale, accordatogli per partecipare alla competizione. Ivaniševic, infatti, si era ormai assestato solo alla posizione numero 125 della classifica mondiale, che non gli dava diritto a competere a Wimbledon, l’organizzazione tuttavia decise di dargli l’accesso in virtù dei suoi successi passati, avendo disputato ben tre finali nel torneo (nel 1992, nel 1994 e nel 1998). Incredibilmente il tennista, da totale sfavorito, riuscì a scalare la classifica e vincere la finale a trent’anni, battendo l’australiano Patrick Rafter. Ivaniševic fu, quindi, il primo tennista a vincere Wimbledon con una wildcard e il tennista con la posizione in classifica più bassa. Nel film compaiono anche alcune stelle del tennis: John McEnroe, Chris Evert e Mary Carillo, che interpretano loro stessi e il ruolo di commentatori, un altro grande tennista, John Barrett è stato il consigliere sportivo che ha anche allenato gli attori sul set.
IL CAST DEL FILM
Il 19 agosto, alle ore 14.00, su Italia 1 andrà in onda Wimbledon, un film commedia diretto da Richard Loncraine nel 2004. Il protagonista principale, Paul Bettany, è noto in particolare per aver interpretato il monaco Silas in Il codice Da Vinci. Ha inoltre preso parte a produzioni come Dogville, diretto da Lars Von Trier, Master & Commander – Sfida ai confini del mare (Peter Weir), The Tourist (Henckel von Donnersmarck), Margin Call (J.C. Chandor) e l’intero ciclo di Iron Man. Kirsten Dunst è a sua volta famosa per aver prestato il suo volto a Claudia, in Intervista col vampiro (1994), interpretazione che le è valsa la nomination al Golden Globe. Ha poi preso parte a Melancholia, diretto nel 2011 da Lars Von Trier, vincendo il premio del Festival di Cannes riservato alla migliore attrice. Anche Sam Neill vanta una filmografia di primo piano, in cui spiccano pellicole come Ore 10: Calma piatta (1989), Avventure di un uomo invisibile (1992), Lezioni di piano (1993), Jurassic Park (stesso anno), Il seme della follia (1995), L’uomo che sussurrava ai cavalli (1998) e L’uomo bicentenario (1999). Una carriera che avrebbe potuto essere ancora più luminosa, considerato che proprio Sam Neill avrebbe potuto prendere nel 1983 il posto di Roger Moore nei panni di James Bond, quando l’attore inglese espresse il suo desiderio di abbandonare la parte.
FILM BASATO SU UNA STORIA VERA
Protagonista della vicenda narrata è Peter Colt (Paul Bettany), un tennista britannico ormai in declino, dopo avere a lungo soggiornato nei quartieri alti del ranking mondiale. Dopo avere ottenuto una wild card per il torneo di Wimbledon, si ritrova proprio nel bel mezzo di una relazione con una ragazza in grande ascesa, Lizzie Bradbury (Kirsten Dunst), che è costantemente controllata dal padre Dennis (Sam Neill). Una relazione che sembra all’improvviso risvegliare vecchi ardori in Peter, tanto da portarlo sino ai quarti di finale della manifestazione più importante del circuito professionale tennistico.
Un evento che spinge peraltro Ron Roth (Ion Favreau), il suo agente, a farsi nuovamente vivo, dopo che la mancanza di risultati apprezzabili lo aveva spinto a disinteressarsi del suo assistito. Le voci della relazione in atto, però, sono intanto giunte al padre di Lizzie, che decide perciò di troncare una situazione che secondo lui potrebbe destabilizzare la figlia. Il suo ordine di troncare la storia con Peter, viene però ignorata dalla ragazza, che continua a frequentare il collega sino alla vigilia della semifinale. Nel corso della gara, Peter viene però colto da un guaio muscolare alla schiena, che comunque non gli impedisce di portare a termine vittoriosamente l’incontro. Lizzie invece non ce la fa e viene a sua volta estromessa dall’ultimo atto, dando la colpa della sconfitta a Peter.
La finale vede il tennista inglese, il primo britannico ad arrivare in finale dopo un lungo periodo di astinenza, contrapposto a Jake Hammond (Austin Nichols), un giovane statunitense in ascesa, ma ancora acerbo e, soprattutto, caratterizzato da insana presunzione. Il ragazzo, peraltro, è anche l’ex di Lizzie e i due hanno già avuto modo di litigare durante un evento di contorno, dando vita ad una scazzottata. La finale inizia nel peggiore dei modi possibili per Peter, che va rapidamente sotto di due set e di un break all’inizio del terzo. In suo soccorso arriva però un provvidenziale rovescio temporalesco, che costringe l’arbitro a sospendere temporaneamente il match. Proprio nel corso della sosta Lizzie si reca a trovarlo e, dopo avergli ribadito il suo amore, gli fornisce un consiglio su come reagire al potente servizio dell’avversario.
Il consiglio della ragazza si rivela esatto e consente all’inglese di pareggiare il conto e presentarsi così al quinto set in una condizione psicologica di vantaggio. Arrivato al match-point, Peter riesce a reagire all’ingiusta chiamata arbitrale, che giudica fuori una palla che era invece caduta all’interno del campo, e a vincere la gara. L’ultimo atto lo vedrà correre da Lizzie chiedendole di vivere con lui, desiderio che si realizzerà con un matrimonio coronato dall’arrivo di due bambini.