Keya Morgan, ex assistente personale del presidente emerito della Marvel Stan Lee, è stato arrestato a Los Angeles lo scorso lunedì, con l’accusa di avere commesso degli abusi nei confronti del suo datore di lavoro. L’uomo, infatti, avrebbe approfittato delle fragilità del 95enne ‘re’ della Marvel, inserendosi nella sua vita e dettando legge fino ad impedirgli di avere contatti con molti dei suoi familiari. Secondo quanto trapelato, Keya Morgan avrebbe persino costretto Stan Lee a trasferirsi in un’altra abitazione, evitando in questo modo che familiari e collaboratori potessero controllare i suoi movimenti. L’ordine d’arresto è sopraggiunto dopo che l’ex assistente ha chiamato il numero di emergenza della Polizia affermando che fossero entrati dei ladri in casa. In realtà, si trattava soltanto di controlli che venivano effettuati per verificare le condizioni del celebre fumettista. Su Morgan, poi rilasciato su cauzione, è stato emesso un ordine restrittivo.
STAN LEE: ABUSI SUL RE DELLA MARVEL
La denuncia di abusi nei confronti dell’ex assistente di Stan Lee arriva a poche settimane di distanza da altre voci circolate in merito alle difficili condizioni psicologiche del creatore della Marvel. A inizio aprile era stato l’Hollywood Reporter, uno dei tabloid americani più autorevoli in materia di spettacolo, a portare alla ribalta la notizia secondo la quale la sua unica figlia C.J Lee avrebbe avrebbe vessato sia fisicamente che psicologicamente sul genitore colpevole di aver posto dei vincoli al suo fondo fiduciario. Tale articolo riportava come la donna non avesse mai lavorato e avesse richiesto costantemente al padre cifre a dir poco alte per il suo mantenimento mensile. Tali voci sono state però categoricamente smentite dallo stesso Stan Lee, che ha reagito con furia dichiarando: “Mi rivolgo a tutti voi che avete pubblicato le notizie più crudeli e offensive su di me e sui miei amici. Questo materiale è totalmente scorretto e basato su calunnie. Quel genere di cose per cui vi farò causa non appena ne avrò la possibilità.”