“Come un gatto in tangenziale” è il nuovo film interpretato al cinema da Paola Cortellesi insieme ad Antonio Albanese. Tatuaggi un po’ ovunque, unghie dipinte in maniera improponibile e capelli rosso fuoco, contraddistinguono il personaggio dell’attrice che, intervistata dal Corriere.it, ha tracciato i contorni della sua nuova avventura lavorativa. Monica (questo il nome del suo nuovo caratteristico personaggio), assume i contorni di tante donne che Paola nella vita, pare già avere incontrato e “studiato” da vicino: “Monica è l’insieme di tante donne e ragazze che ho osservato, con cui ho parlato, in guerra con il mondo armate di disincanto. Una popolana acrobata che esorcizza la vita complicata apparecchiandosi in modo vistoso e affrontando il mondo con la corazza, contando solo su stessa”, racconta. La donna in sintesi, rappresenta la classica coatta dal cuore tenero, un po’ come quando si parlava di Bud Spencer, apostrofandolo come il gigante buono. Il botteghino ringrazia e il film va bene. Uscito lo scorso 28 dicembre ha già incassato 6.584 milioni di euro. Questa interpretazione, racconta molto la Roma che la stessa Cortellesi pare avere vissuto fin da giovane.
Paola Cortellesi, il racconto della sua Roma anche al cinema
Nata da una famiglia di romani veraci, Paola Cortellesi racconta a Corriere.it di essere cresciuta in periferia, a Massimina anche se suo padre veniva da Piazza Navona (all’epoca considerato un quartiere popolare). “Amo quella romanità antica che si porta dentro lo sfottò, un approccio aggressivo che nasconde, invece, la voglia di entrare in contatto senza mediazioni”, confessa l’attrice. Una Roma, quella che piace all’attrice, che si avvicina idealmente a ciò che erano Anna Magnani e la mitica sora Lella: “Ma quella Roma non esiste più”, risponde malinconica, per poi aggiungere che ci sono tanti luoghi della Capitale che nessuno racconta: “Come Corviale dove abbiamo ambientato Scusate se esisto. L’integrazione sociale che Giovanni (interpretato da Antonio Albanese, ndr) teorizza, Monica la vive ogni giorno con gli odori e i rumori dei vicini sul pianerottolo”. E sul cinema italiano che va così bene (viaggiano a gonfie vele anche Ozpetek con Napoli Velata e Salvatores con Il ragazzo invisibile 2) dichiara: “È un bel segnale per tutti. Diventiamo più forti e credibili. Ne abbiamo bisogno”.