Ferzan Ozpetek ha scelto nuovamente Giovanna Mezzogiorno per interpretare la nuova pellicola dal titolo “Napoli velata”. Un film che la stessa attrice, considera estremo e molto audace. Con il regista aveva lavorato durante “La finestra di fronte”, quando aveva 29 anni. Adesso ne ha 43 e le maggiori consapevolezze l’hanno portata ad interpretare il suo ruolo in maniera ottimale. Ma di cosa tratta il nuovo atteso lavoro del regista turco? “È la storia di una passione fisica. Di una donna sola (un medico legale) sulla soglia del disturbo mentale: doppia, inafferrabile, fragile”, confida la Mezzogiorno intervistata tra le pagine del settimanale “Io Donna”. Ozpetek dice di avere scritto e cucito il ruolo proprio addosso a lei e così, l’attrice ride forte: “La pazza!”, afferma. Poi specifica di conoscere perfettamente il distacco con la realtà e di non averne paura: “Un po’ però conosco il rischio di perdere il contatto con la realtà, per quanto adesso non lo corra più: essere madre mi radica. La mente è un luogo complesso, non si controlla”. Zeno e Leone, i bimbi nati dal matrimonio con il macchinista Alessio Fugolo, devono averla in qualche modo ridimensionata parecchio.
La passione per l’inverno: “Ma non sono meteoropatica”
È una Giovanna Mezzogiorno entusiasta quella che racconta ad “Io Donna” il nuovo film di Ferzan Ozpetek. Matura e consapevole, anche del suo corpo quando ha dovuto girare delle scene decisamente hot, svela che il suo rapporto con il corpo va: “Ancora bene, ho qualche carta da giocare…”. Poi confida di non avere mai praticato dello sport, anche se ultimamente ha scoperto il piacere di camminare anche un’ora al giorno. Sorprende ancora l’attrice, e lo fa da sempre, anche se ama l’inverno e confida di non essere affatto meteoropatica e di vivere una vita molto semplice, come tutte le donne della sua età, realizzate sul lavoro e in amore: “Ho una vita casalinga, porto i bambini a scuola, mi occupo della spesa, cucino. Viene buio presto e io vado a letto prestissimo, a volte crollo alle 9 e mezzo. Del resto, mi alzo alle 6 e mezzo… Quando lavoro, questa routine mi manca”. Poi ringrazia anche il marito, decisamente collaborativo quando lei è distante per girare un film: “Non c’è gran distinzione tra papà e mamma: cucina, lava, stira, prepara i bimbi, li accompagna in classe e alle feste. Un padre fantastico: il mio non alzava un dito con me da piccola, non esisteva che cuocesse neppure una pasta”.
“I bambini vanno tutelati”, il futuro che spera per Zeno e Leone
Parlando di stagione, Giovanna Mezzogiorno racconta con candido trasporto i suoi inverni preferiti, citando quello del 1984, quando il padre era stato chiamato da Peter Brook per il Mahabharata. L’attrice è passata in un attimo dalla campagna alla metropoli, con la madre che puliva ossessivamente il nuovo appartamento in attesa dei mobili, bloccati per la neve. Lei passava le sue giornate al cinema fino a quando la iscrissero alla scuola italiana. “Al ritorno ci siamo trasferiti a Milano, dopo di nuovo Parigi e Roma, oggi vivo a Torino perché mio marito è di qui: non ho il concetto della “mia tana”. Come nel detto inglese “home is where your heart is”, casa per me è dove sono i bambini”, racconta. Poi rivela il suo inverno più difficoltoso, dopo la nascita dei gemelli, piccoli perché nati prematuri. E parlando di figli, confessa da cosa (e chi) vorrebbe proteggerli, senza ipocrisie e moralismi perché i bambini, vanno tutelati: “Ogni età ha il suo linguaggio, bisogna rispettarlo. Mio padre era fantastico ma scapestrato: l’infanzia rocambolesca è stata divertente, mi ha formato e strutturato, comunque per i miei figli ne voglio una a dimensione di bambino”. Giovanna Mezzogiorno in ultimo, svela di adorare le feste, comprese quelle da realizzare per Zeno e Leone (anzi, soprattutto quelle): “Da adolescente ho fatto Capodanni pazzeschi con i cugini napoletani: andavamo a Capri e, già belli alticci, a mezzanotte vedevamo il golfo di Napoli illuminato dai fuochi! Ma ancora adesso – sto semplicemente a casa, ceno con gli amici – mi mette allegria!”.