Ricordiamo gli esordi di Mariangela Melato, attrice deceduta nel gennaio del 2013 all’età di 71 anni. Da giovanissima studiò pittura all’Accademia di Brera, disegnando manifesti e lavorando come vetrinista a La Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani. Nel 1960, non ancora ventenne, entrò nella compagnia di Fantasio Piccoli, esordendo come attrice in Binario cieco di Carlo Terron, rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano. Dal 1963 al 1965 lavorò con Dario Fo in Settimo: ruba un po’ meno e La colpa è sempre del diavolo. Nel 1966 fu ingaggiata dallo Stabile di Trieste e nel 1967 lavorò con Luchino Visconti ne La monaca di Monza. Nel 1968 la sua affermazione definitiva nella propria attività teatrale ne l’Orlando furioso di Luca Ronconi, ma ebbe successo anche nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971).
LUCIO BATTISTI COME CUPIDO
Anche Mariangela Melato nella nuova puntata della trasmissione Unici intitolata Renzo Arbore: una vita a tutto swing. Un appuntamento nel quale si parlerà del famoso artista pugliese ed anche quindi delle persone a lui più care come nel caso della ex compagna Mariangela Melato. Come ha raccontato recentemente lo stesso Arbore in una intervista a L’Avvenire, la loro passione ha avuto inizio negli anni settanta grazie ad un fortuito incontro durante una premiazione: “All’inizio degli anni ’70. Mariangela l’avevo vista la prima volta a Roma, recitava al Teatro Sistina. La rincontrai a una premiazione e la invitai a una festa a casa mia in cui venne accompagnata da sua sorella Anna. Poi le diedi appuntamento per un’altra serata a casa del-l’attrice Agostina Belli. E lì successe un fatto degno di una sceneggiatura da film..”. Sembra che a far scoppiare la classica scintilla sia stato Lucio Battisti che durante quella festa improvvisò per loro due un suo inedito dell’epoca, Io vorrei..non vorrei.. ma se vuoi.
MARIANGELA MELATO, UN TALENTO MULTIFORME
Nella stessa intervista Renzo Arbore ha parlato di una passione molto forte tra lui e la Melato che li stava portando all’altare. Poi non se ne fece più nulla anche in ragione del fatto che l’attrice si trasferì in America. Continuando l’artista pugliese ha voluto dare un propria opinione sulle professionalità e le capacità artistiche della Melato evidenziando: “Un talento multiforme. In ogni campo in cui si è cimentata è emersa la sua straordinaria creatività, perfino nella pittura. Del resto aveva studiato all’Accademia di Brera. Di recente il regista e amico Marco Tullio Giordana mi ha fatto un grande dono: un autoritratto di Mariangela che realizzò ai tempi in cui stava girando La classe operaia va in paradiso di Elio Petri con Gian Maria Volontè. Si era raffigurata come la protagonista, Lidia, con il cappellino di lana in testa. Quel quadro è appeso qui in casa mia e lo conservo tra le cose più care”.