In queste ore al centro del dibattito degli appassionati di talent televisivi c’è senza dubbio il nome di Luca Tommassini. Il noto ballerino e coreografo italiano in queste ore ha ufficializzato l’addio ad X-Factor per entrare a far parte della famiglia di Amici. Un grande colpo per Maria De Filippi che ha trovato l’accordo con Tommassini affidandogli il ruolo di direttore artistico che negli ultimi cinque anni era stato di Giuliano Peparini. Un annuncio che è stato dato durante la puntata pomeridiana di Amici trasmessa lo scorso sabato 17 febbraio su Canale 5 con Tommassini che ha fatto il proprio ingresso nello studio del talent di casa Mediaset sottolineando la grande soddisfazione per quello che ha fatto nei dieci anni passati ad X Factor per poi sottolineare quale sia il suo obiettivo: “La mia sfida ora sarà farti felice più che mai e di rendere loro, i ragazzi, dei veri professionisti”. La collaborazione di Tommassini con Amici avrà inizio a partire dalla fase serale del programma e sarà interessante notare le differenze rispetto alla passata gestione targata Peparini.
LUCA TOMMASSINI, L’AMORE PER IL BALLO INZIATO A 9 ANNI
In una recente intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Luca Tommassini ha avuto modo di parlare delle tante esperienze professionali di questo ultimo periodo e soprattutto di come sia iniziata la passione per il ballo. Una passione che Tommassini ha avvertito quando era soltanto un tenero bambino di nove anni: “Io mi muovo sempre. Probabilmente ho ballato perché non riuscivo a stare fermo. Ho iniziato a ballare a nove anni, a undici ho iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo come bambino attore e ballerino nei film, nelle pubblicità, nelle trasmissioni tv. Il ballo mi ha salvato la vita, sono nato in una zona di Roma dove – come ho scritto nel mio libro Fattore T- era vietato sognare, invece io mi sono concesso di sognare. La musica e la danza mi hanno fatto fare dei viaggi fuori di me. Sono cresciuto con musical come Saranno Famosi, Flashdance, Footloose, Staying alive. Per me erano ossigeno, vedere persone come me ma con qualcosa di magico e io ho cercato realizzare quella magia. Appena ho messo da parte abbastanza soldi sono partito per gli Stati Uniti che era il sogno anni Ottanta e sono andato lì a studiare”.