La musica di Luigi Tenco rimarrà immortale così come i suoi testi, di grande impatto per la loro malinconia e veridicità. In passato l’artista è stato accusato di scrivere solo testi colmi di sofferenza e di tristezza, un’accusa a cui ha risposto prontamente con il suo estro artistico. “Quando sono felice esco” sarà una delle sue frasi che rimarranno nella storia. Un amore corroso da quelle note tragiche che facevano parte dell’animo ombroso del cantautore di Cassine e che lo hanno portato a scrivere dei pezzi di storia della musica italiana. Come omaggio a Luigi Tenco e a altri due big del nostro Paese, Sergio Endrigo e Gino Paoli, Rete 4 trasmetterà questa sera, domenica 8 luglio 2018, la replica di “Una serata Bella… senza fine”. Un live evento di tre giorni che si concluderà con quest’ultimo tributo voluto da Marcella Bella e che ha visto diversi ospiti di grande fama passarsi testimone e microfono. Di Tenco verranno interpretati brani come “Vedrai Vedrai” (1962), grazie alla voce della Bella in apertura di serata e “Se stasera sono qui” con un’interpretazione di Ron. Il brano è del 1967 ed è composto dall’autore al fianco di Mogol. A metà della puntata, Syria intonerà invece “Ho capito che ti amo”, una canzone del 1965 che Tenco ha realizzato per la Jolly in collaborazione con Ezio Leoni e che verrà interpretato due anni più tardi da Wilma Goich. Un duetto di Bella e Ron riporterà invece alla luce “Lontano lontano”, una canzone scritta nel 1962 rivisitata anche da Claudio Baglioni, esattamente come “Mi sono innamorato di te”, che verrà intonata da Ornella Vanoni, è stata interpretata dall’artista anche alla fine degli anni Sessanta. La battuta finale della serata evento spetterà proprio a Tenco ed a quella sua “Ciao amore, ciao” che lo ha spinto verso il suicidio, in seguito all’eliminazione dal Festival di Sanremo del 1967.
Luigi Tenco, la tragica morte al Festival di Sanremo del 1967
Non si esauriscono mai gli omaggi a Luigi Tenco, grande cantautore italiano scomparso in circostanze misteriose. Non è stata infatti solo la sua musica a entrare di petto nel bagaglio musicale del nostro Paese, ma anche il giallo che ha accompagnato il suo decesso. Nel corso degli anni si sono fatte strada diverse interpretazioni, teorie, possibili complotti. Il tutto attorno a un’unica domanda che sembra destinata a rimanere senza risposta: Tenco si è ucciso oppure il suicidio nasconde la terribile verità di un delitto? Il mistero si è infittito con il corso del tempo anche per via delle diverse testimonianze di amici e colleghi, rimasti sconvolti dalla notizia, giunta nel corso del Festival di Sanremo del 1967. Un’occasione che l’ha visto salire sul palco per la sua “Ciao, amore ciao”. Il brano è stato eliminato dalla giuria e per protesta, scriverà in quella che sarà la sua ultima lettera, deciderà di terminare la sua vita. In questi giorni, Ginevra Di Marco ha voluto rendere omaggio al celebre artista al Festival della Parola di Parma, in occasione di quello che sarebbe stato il suo ottantesimo compleanno. Già vincitrice della Targa Tenco nel 2009 e l’anno scorso, la Di Marco ha dato il via al progetto “Mi sono innamorato di te (perché non avevo nulla da fare)”, come sottolinea Brescia Today, per una tre giorni dedicata all’importanza della parola, tanto cara a Tenco.