Seconda puntata per Che tempo che fa, il market show più frequentato della tv. Tanti e vari gli ospiti della serata: dai meditativi Bebe Vio e Andrea Bocelli allo smooth (o Liscio?) di Caparezza e Casadei, ognuno di essi ha contribuito ad appianare le angosce del pre-lunedì. Senza troppe pretese, è chiaro: il fine primo di Fazio e Co. è quello promozionale, e la sua tv è quanto di più vile e marchettistico sia in circolazione. Apprezzabile in toto è solo la macchietta (non marchetta!) settimanale di Luciana Littizzetto e Nino Frassica, impeccabili nel loro ruolo di disturbatori. Nota di demerito alla Littizzetto, che questa sera osa troppo. Disgustose le sue digressioni tra veggenza e fondoschiena, che la Madama Sbatterflay spaccia per temi di interesse pubblico. La riscatta il compare Frassica: divertentissima la sua personale rielaborazione dei dati Auditel di domenica scorsa. I voti? 5 per la Littizzetto, 7 per Frassica. Un bell’8 per la già citata Bebe Vio, che diverte senza scadere nel buonismo. Nel confronto, è proprio Fazio a perderci. Interessanti anche i racconti di Andrea Bocelli, che, affiancato da un’evitabile Luisa Ranieri, rievoca ricordi d’infanzia.
Quanto al Tavolo di Che tempo che fa, emergono i commensali Caparezza e Casadei. Michele Salvemini è a dir poco geniale nelle sue rinnovate vesti di Prisoner 709: l’invito è a dare “visibilità a questo pezzo e vitalità a questo pazzo”. Il pazzo, per inciso, sarebbe lui. E quale intro migliore, per l’eccentrico per eccellenza? “Tu sei uno psicanalista, vero?”, chiede Fazio a Marzullo. “Non propriamente, sono un medico generico”. Niente da fare con Salvemini, che prosegue nelle sue spiegazioni ignorando la propensione di Fazio a buttarla in caciara. Più amichevole Raoul Casadei, che si lascia andare a una serie di rivelazioni scottanti circa la sua vita privata. “Come va con (la) Pina? Bene, lei è ancora una ragazza gelosa”. Premiata la simpatia. Voto: 7.