Ella e John sono marito e moglie da una vita. Segnati dalla malattia che avanza e cancella i ricordi, decidono una mattina d’estate di partire per un ardito e nostalgico viaggio nel passato, a bordo del vecchio camper “The Leisure Seeker”, che li avevano accompagnati nei lontanissimi anni Settanta. Sarà un viaggio meraviglioso e ricco di fatiche, soddisfazioni e imprevisti. Un viaggio nei sentimenti, nei sogni non realizzati, nei traguardi conquistati assieme.
Cresce, si affina, si fa profondo. Virzì, dopo La pazza gioia, trova un altro ottimo film che esplora i sentimenti più profondi con grande sensibilità emotiva. Un road movie “anziano”. Uno slancio di vita, prima avvicinarsi alla morte. Un viaggio irrazionale alle radici dell’amore.
Ella & John è un capolavoro di verità. Nella folle avventura di una coppia ormai prossima a morire, scopriamo con gioia e dolore l’ineluttabile tramonto del tutto. Pezzo dopo pezzo, la vita abbandona il corpo e la mente senza volerlo. Una battaglia di resistenza, che sguazza nei ricordi, assaporando l’amore infinito, che vive in qualche pallida, quasi istintiva memoria. E forse, per questo, ancora più vera.
Il lungo viaggio di Ella & John sembra il breve lampo, appena prima della morte, quando scorre, si dice, in un fugace istante, l’essenza di quello che siamo stati. Ella combatte per sé e per l’amore di una vita. Sbotta rabbiosa per l’incolpevole assenza del marito e corre premurosamente, un istante dopo, a raccogliere colpevolmente l’affetto evanescente che rimane. John tira dritto, tra un complimento amorevole e una domanda inopportuna, gonfio di dolce passione per la sua fedele donna, oltre che per la cultura, scarico di pensieri e memoria.
Insieme guardano gli scatti del passato, per viverlo una volta in più, o per rintracciare sprazzi di lucidità nella mente dignitosa di un uomo bambino, che merita la dolce attenzione di una madre. La cura vicendevole è l’essenza di una tenera e infinita storia d’amore che risveglia perfino la passione. Sentimenti veri, scorci di presenza che valgono la scommessa di un viaggio nel buio, a bordo del loro vecchio e glorioso camper, spettatore di un matrimonio dorato.
Due attori maturi, negli anni e nelle loro storie professionali. Due mostri sacri al servizio di un italiano che non fa l’italiano, trovando la storia universale dell’amore che il mondo intero può capire. In tutto questo c’è tanto amore, ma anche dolore, nostalgia, compassione, rabbia. Sentimenti che combattono tra loro per trovare compimento finale nell’accettazione serena della vita che si spegne, senza se e senza ma, quando vuole lei.
Una prova di coraggio che bagna gli occhi, nel ricordo di chi non c’è più o di chi non ci sarà più. Una riflessione sulla fragile esistenza umana che non può fare a meno degli altri, che riempiono, per il tempo concesso, quel vuoto immenso della solitudine. Si ride e si piange sbattendo gli occhi per non farlo. Perché in fondo Ella & John è una magica favola d’amore che dovrebbe cullarci in un rassicurante abbraccio. Lo fa, e bene, spingendosi nel più profondo delle emozioni cinematografiche di un grande autore italiano.